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Virtus Roma, il crowfunding per partecipare al sogno della squadra

Per la prima volta nel Basket professionistico italiano, l’azionariato popolare ha la possibilità di entrare nel capitale sociale della Virtus Roma, con l’acquisto di quote societarie. Il progetto “Nasce la tua Virtus”, lanciata il 20 dicembre nella sala consiliare “Giulio Cesare” del campidoglio e presentata nei dettagli in data odierna nella conferenza stampa pre partita della Virtus Roma contro la Virtus Bologna.

Fino al 29 febbraio 2020 si potranno acquisire quote societarie della Virtus Roma ricevendo in cambio benefit di vario genere (sconti su abbonamenti, sull’acquisto di materiale tecnico o su contratti di sponsorizzazioni future) modulati a seconda dell’investimento. L’obiettivo della raccolta va da un minimo di 500.000 euro fino a un massimo di 2,1 milioni di euro. Qualora la soglia minima non dovesse essere raggiunta, le somme acquisite verranno restituite dall’istituto di credito di riferimento ai vari sottoscrittori.

Queste le parole del Prof. Michele Costabile, ordinario di Management e Marketing presso la LUISS di Roma e advisor del progetto per Virtus Roma: “Il crowdfunding, sviluppatosi oramai da qualche anno in Italia, non riguarda più da tempo solamente le startup, ma le idee innovative nei più svariati campi della cultura, dell’arte e del sociale. Ancora molto poco è stato sperimentato, rispetto al potenziale, invece, nel mondo dello sport. Per questo quando la famiglia Toti mi ha contattato per parlare di questo progetto sono rimasto molto positivamente colpito. E’ la prima volta che una campagna di crowdfunding viene lanciata nel mondo del basket, ed è una innovazione che potrebbe, anzi dovrebbe, diventare una soluzione mainstream per dare allo sport una governance moderna e coerente con la sua natura di “bene comune”. Seppure spesso lo si sottovaluti, lo sport è un bene meritorio, generando benessere fisico, sociale, economico e anche urbanistico; un bene identitario, che crea coesione e condivisione, e pure comunitario, nel senso che genera coinvolgimento emotivo con persone e i cittadini che sentono i simboli delle squadre, giustamente, come propri ma non proprietari. Questa innovazione, quindi, potrebbe diventare un vero e proprio modello per la governance dei beni comuni quali, appunto, le grandi iniziative sportive. Una governance che vede impegnata una base sociale ampia, fatta da cittadini, appassionati, praticanti, aziende e attori dell’ecosistema dello sport. Insomma il cuore pulsante dello sport. Taglio quindi simbolicamente il nastro di “Nasce la tua Virtus” e con i migliori auspici diamo il via alle sottoscrizioni”.