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Conclave 2025: 133 cardinali elettori da 71 Paesi per eleggere il 267° Papa

26 Apr 2025 - From Piazza San Pietro in Roma in the presence of heads of state and royal delegations, the funeral of His Holiness Pope Francis

foto: Riccardo Piccioli

Provenienti da ben 71 diversi Paesi dei cinque continenti, saranno 133 i cardinali elettori a entrare nel Conclave per scegliere il 267° Successore di Pietro. Due dei 135 cardinali aventi diritto non prenderanno parte al voto, ma il Collegio mantiene comunque una composizione straordinariamente globale e rappresentativa dell’universalità della Chiesa Cattolica.

Il mondo intero sarà idealmente rappresentato nella Cappella Sistina, con cardinali provenienti da 17 nazioni africane, 15 delle Americhe, 17 dell’Asia, 18 dell’Europa e 4 dell’Oceania. La composizione riflette una Chiesa sempre più plurale, multiculturale e radicata anche in contesti lontani dal centro romano.

Per la prima volta nella storia, dodici Stati hanno un proprio cardinale elettore autoctono, segnando un passo significativo verso l’inclusività geografica. Haiti sarà rappresentata dal cardinale Chibly Langlois, Capo Verde da Arlindo Furtado Gomes, la Repubblica Centrafricana da Dieudonné Nzapalainga, la Papua Nuova Guinea da John Ribat, la Malesia da Sebastian Francis, la Svezia da Anders Arborelius, il Lussemburgo da Jean-Claude Hollerich, Timor Est da Virgilio do Carmo da Silva, Singapore da William Seng Chye Goh, il Paraguay da Adalberto Martínez Flores, il Sudan del Sud da Stephen Ameyu Martin Mulla e la Serbia da Ladislav Nemet.

In termini numerici, il gruppo più consistente è quello dei cardinali europei, che conta 53 membri. Seguono le Americhe con 37 porporati (di cui 16 dal Nord, 4 dal Centro e 17 dal Sud), l’Asia con 23, l’Africa con 18 e infine l’Oceania con 4 rappresentanti. Una geografia che evidenzia un lento ma costante riequilibrio verso le periferie del mondo cattolico, oggi sempre più protagoniste.

Il cardinale elettore più giovane è Mikola Bychok, 45 anni, vescovo eparchiale degli Ucraini a Melbourne, australiano d’adozione ma originario dell’Ucraina. Il più anziano è invece lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, che ha da poco compiuto 79 anni. La fascia d’età più rappresentata è quella dei nati nel 1947, con ben 13 cardinali elettori. Alcuni, invece, non hanno coetanei nel Collegio: Baldo Reina, nato nel 1970, compirà 55 anni il 26 novembre; Leo Frank è l’unico del 1971, così come Rolandas Makrickas per il 1972.

Tra i 133 elettori, cinque cardinali sono stati creati da Giovanni Paolo II: si tratta del francese Philippe Barbarin, del croato Josip Bozanić, dell’ungherese Péter Erdő, del bosniaco Vinco Pulić e del ghanese Peter Turkson. Ventidue sono stati nominati da Benedetto XVI, mentre ben 108 hanno ricevuto la berretta cardinalizia da Papa Francesco, un dato che mostra con evidenza l’impronta profonda che Bergoglio ha lasciato sulla composizione del futuro corpo elettorale della Chiesa.

Tra i cardinali elettori figurano anche 33 religiosi appartenenti a 17 diverse famiglie religiose. I più numerosi sono i salesiani, con Charles Maung Bo, Virgilio do Carmo da Silva, Ángel Fernández Artime, Cristóbal López Romero e Daniel Sturla Berhouet. Seguono i frati minori – con Luis Cabrera Herrera, Pierbattista Pizzaballa, Jaime Spengler e Leonardo Steiner – e i gesuiti, rappresentati da Stephen Chow Sau-yan, Micheal Czerny, Jean-Claude Hollerich e Ángel Rossi. Tre sono i francescani conventuali: François-Xavier Bustillo, Mauro Gambetti e Dominique Mathieu. Presenti inoltre due domenicani, Timothy Peter Joseph Radcliffe e Jean-Paul Vesco; due lazzaristi, Vicente Bokalic Iglic e Berhaneyesus Demerew Souraphiel; due redentoristi, Mykola Bychok e Joseph Tobin; e due verbiti, Tarcisio Kikuchu e Ladislav Nemet. A completare il panorama ci sono Robert Prevost per gli agostiniani, Fridolin Ambongo Besungu per i cappuccini, Anders Arborelius per i carmelitani scalzi, Orani João Tempesta per i cistercensi, Gérald Lacroix per l’Istituto secolare Pio X, Giorgio Marengo per i missionari della Consolata, John Ribat per i missionari del Sacro Cuore di Gesù, Fabio Baggio per gli scalabriniani e Dieudonné Nzapalainga per gli spiritani.

Secondo il canone 349 del Codice di diritto canonico, i cardinali costituiscono un Collegio peculiare a cui spetta l’elezione del Romano Pontefice. Essi assistono il Papa sia agendo collegialmente, quando sono convocati per discutere questioni di grande rilievo, sia individualmente attraverso i loro incarichi nella gestione quotidiana della Chiesa universale.

La Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis stabilisce inoltre che possono partecipare al Conclave solo i cardinali che non abbiano compiuto 80 anni prima dell’inizio della Sede vacante. È in base a questa norma che si distingue tra cardinali elettori e non elettori. Attualmente, il Collegio cardinalizio è composto da un totale di 252 membri, di cui 135 sono elettori e 117 non lo sono.

Il prossimo Conclave si annuncia come uno dei più internazionali della storia della Chiesa. L’orizzonte si amplia, portando a Roma sensibilità, esperienze e visioni da ogni parte del mondo. Sarà questa molteplicità di voci a guidare la scelta del prossimo Vescovo di Roma, chiamato a raccogliere l’eredità di un pontificato segnato da riforme, sinodalità e nuove sfide globali.