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La voce del cardinale Reina nei Novendiali: “Si cerchi un pastore secondo il cuore di Dio”

I cardinali in Piazza San Pietro

foto: Riccardo Piccioli

Nel solenne contesto della celebrazione dei Novendiali in suffragio per il Sommo Pontefice defunto, il cardinale vicario di Roma, Baldo Reina, ha indirizzato ai confratelli cardinali un forte e accorato invito alla vigilanza spirituale e al discernimento autentico, in vista del Conclave che avrà inizio il prossimo 7 maggio.

Con parole intrise di fede e responsabilità ecclesiale, il cardinale ha ammonito: “Non può essere, questo, il tempo di equilibrismi, di tattiche, di prudenze; non è il tempo che asseconda l’istinto di tornare indietro o, peggio, di rivalse e di alleanze di potere. È necessario, piuttosto, disporre le nostre anime a entrare con radicalità nel sogno di Dio, affidato con misericordia e fiducia alle nostre povere mani.”

In una Chiesa chiamata a essere segno vivo di unità e di speranza per l’umanità ferita, il porporato ha delineato la figura del successore di Pietro non come quella di un uomo di potere o di compromesso, ma come quella di un pastore conforme allo sguardo di Cristo. “Occorre cercare — ha proseguito — un pastore che abbia lo sguardo di Gesù, epifania dell’umanità di Dio in un mondo che, purtroppo, reca impressi in sé tratti sempre più disumani.”

In un tempo segnato da profonde mutazioni culturali, sociali e morali, il cardinale Reina ha sollecitato i membri del Collegio cardinalizio a farsi docili strumenti dello Spirito Santo, resistendo alla tentazione delle logiche mondane e affidandosi piuttosto all’azione silenziosa ma potente della Grazia.

La liturgia, celebrata in un clima di intensa raccoglimento e partecipazione, è risuonata come un’unica invocazione: che il Signore doni alla Sua Chiesa un Pontefice capace di essere segno trasparente della misericordia, della verità e della carità divina, guida sicura nel mare agitato del nostro tempo.

Nel silenzio che ha accompagnato la celebrazione, il messaggio del cardinale Reina si è inciso come una chiamata alla responsabilità e alla speranza, un invito a guardare oltre le contingenze immediate, per affidarsi, con umile fiducia, al disegno provvidenziale di Dio che, ancora una volta, saprà condurre la Sua Chiesa verso nuove vie di santità e di missione.