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Da piazza San Pietro: “io quella sera c’ero…”

La notizia della morte di Papa Francesco ha raccolto nelle prime ore di questo 21 aprile tanti fedeli in Piazza San Pietro. Ironia della sorte, ieri, giornata di Pasqua, Jeorge Bergoglio era presente proprio qui a pochi metri da noi ed oggi, Natale di Roma, siamo a raccogliere testimonianze nel fulcro della cristianità mondiale.

Tra le testimonianze abbiamo ascoltato Adriano, 62 anni, per caso su questa piazza questa mattina presto per godersi panorama ed una Roma ancora assopita con un tenue sole. Adriano si è trovato per caso qui in piazza San Pietro: “Non sono particolarmente osservante, ma mi piace questo posto, tanta arte, una vista magnifica per gli occhi, ci vengo spesso a camminare la mattina”. E Adriano si è ritrovato al centro di un turbinio da un momento all’altro con la notizia della morte del Pontefice.

Da “poco cristiano”, un po’ una voce fuori dal coro, gli chiediamo cosa passa per la sua mente ora: “Pensi quel 13 marco 2013 io ero qui. Ci sono stato anche un paio di giorni prima. Mi rendevo conto che, con tutta quella gente, mi ritrovavo al centro di un momento storico. Mi sono limitato ad osservare le persone, leggere i cartelli, vedere le bandiere. Un osservatore dopo tutto.”

“C’erano due chiamate al giorno, una la mattina ed una il pomeriggio verso le 17 se non erro. Ma la sera del 13 marzo c’era qualcosa di strano. La fumata dal comignolo della cappella Sistina, proprio in quell’angolo, tardava ad arrivare. Ero poco sotto all’obelisco, quasi centrale. La fumata è arrivata con un’ora di ritardo. Ed era Bianca. Ho sgranato gli occhi, aveva piovuto tanto, e molti erano davanti ai maxischermi sotto il colonnato. Ad un certo punto guardo la fumata ed un’esplosione di applausi, grida, volti pieni di lacrime ed una marea di persone si è mossa per arrivare fin sotto al sagrato, un’onda incredibile credo anche un po’ pericolosa, non controllata”.

Adriano prende fiato con gli occhi aperti, concitato nel suo racconto quasi a cercare di mettere in fila le parole giuste scavate nel fondo dei ricordi davanti al nostro microfono.

“Dopo tante ore in piedi, però, la stanchezza non si è fatta sentire, l’adrenalina mi ha sorretto tanto. Abbiamo atteso tanto. Da quanto ricordo, sul sagrato, prima dell’annuncio dovevano sfilare le bande musicali ed alcune sono state colte all’improvviso. Non erano pronte. Per questo l’attesa se non erro è stata di un paio d’ore prima che tutto il cerimoniale fosse completo. Si, sarano state le 20, massimo le 21… E ricordo, l’applauso quando è stato esposto il drappo rosso dalla loggia centrale della basilica e la scena inconsueta di tutti i cardinali affacciati alle finestre laterali della facciata di San Pietro mentre avveniva l’annuncio. Da quel momento un fragore incredibile, bandiere che sventolavano, urla, concitazione”.

Adriano ci racconta che piano piano dalla zona centrale della piazza si è ritrovato senza accorgersene sul lato destro sotto la statua di San Pietro.

“È uscito subito il Papa. Con la sua voce, un Buonasera caldo ed avvolgente. Ricordo distintamente il suo ‘questa volta sembra che il Papa lo avete preso dall’altra parte del mondo…’ per poi ringraziare tutti i presenti. Ed ha terminato chiedendo silenzio, un silenzio che ricordo assordante per quanto giunto all’improvviso. Voi avete pregato per me, ora rivolgo io una preghiera nei vostri confronti. Non ricordo bene le parole dette ma il concetto era questo. Poi è rientrato ma moltissima gente è rimasta sulla piazza.” Ricordo lì in fondo il palco delle televisioni illuminato a giorno in piena oscurità e ricordo anche che c’erano persone sedute sui tetti dei palazzi, proprio li sopra dove è la sala stampa del Vaticano”.

Il racconto di Adriano termina con un altro piccolo aneddoto: “Dopo pochi giorni, la domenica, si è corsa la maratona di Roma con partenza da via dei Fori Imperiali. Ero anche li a corricchiare non a livello competitivo, ma ricordo anche lo striscione su fondo bianco: La maratona di Roma saluta Papa Francesco. Forse è proprio lì che mi sono reso conto che qualche giorno prima ero stato in una serata nella storia”.

Ringraziamo Adriano per questa sua testimonianza, ricordi personali e dopo averlo salutato, Adriano continua ad osservare volti delle persone mentre si fa spazio nella folla.