Un segnale forte, concreto e profondamente simbolico arriva oggi da via Fabio Conforto, nel cuore del Municipio XI di Roma. È qui che, davanti a una platea numerosa e visibilmente partecipe, è stato inaugurato il nuovo Centro Antiviolenza “Manuela Petrangeli”, quindicesimo presidio attivo sul territorio della Capitale, ma primo nato da un progetto di coprogettazione strutturata tra istituzioni pubbliche e Terzo Settore. Una pagina importante della cronaca a Roma che parla di giustizia sociale, memoria e impegno civile.
Il centro, ospitato in un immobile confiscato alla criminalità organizzata e completamente riqualificato dal Municipio, prende il nome da Manuela Petrangeli, vittima di una terribile vicenda di violenza che ne ha strappato la vita ma non il ricordo. Un nome scelto non solo per onorare la sua memoria, ma per trasformarla in una presenza attiva, un riferimento per chi combatte ogni giorno contro la violenza di genere. Alla cerimonia, tra gli interventi istituzionali, la commozione dei familiari – la madre, il fratello, gli amici e le colleghe – ha reso palpabile la carica emotiva dell’evento.
Progettato in collaborazione con il Dipartimento Pari Opportunità di Roma Capitale e l’ATS composta da Lucha y Siesta (capofila) e SCOSSE – Soluzioni Comunicative Studi Servizi Editoriali APS, il centro è finanziato con fondi europei del PN Metro Plus 2021–2027, che stanzia 6 milioni di euro per rafforzare la rete antiviolenza cittadina. Per la sola gestione triennale del CAV “Manuela Petrangeli”, sono stati destinati 360.000 euro. Una cifra importante, ma soprattutto un investimento sul valore delle persone, della rete di protezione, dell’autonomia possibile dopo l’emergenza.
Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito l’apertura del centro “commovente e necessaria”, ribadendo la necessità di rafforzare la rete dei servizi e sottolineando l’importanza della scelta simbolica di dedicare il presidio a Manuela. La visione è chiara: sottrarre spazi al potere illegale per restituirli alla collettività come luoghi di cura, sicurezza e diritti.
Significative anche le parole dell’Assessora Monica Lucarelli, che ha posto l’accento sull’importanza della coprogettazione come metodo politico e sociale, sottolineando come il centro non sarà solo uno spazio di accoglienza, ma anche un presidio culturale, capace di prevenire la violenza prima ancora che essa esploda. “Solo così – ha detto – Roma può diventare una città realmente giusta e sicura per tutte e tutti”.
L’inaugurazione è stata accompagnata da un flash mob curato dall’Associazione Marzia Dance, che ha danzato sulle note di Mariposa di Fiorella Mannoia, evocando con forza visiva e musicale il senso profondo della rinascita e della resistenza femminile.
Il Centro Antiviolenza “Manuela Petrangeli” sarà operativo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, con una reperibilità attiva 24 ore su 24, collegata al numero nazionale antiviolenza 1522. I servizi – gratuiti, anonimi, accessibili a tutte le donne senza discriminazioni – saranno garantiti da operatrici specializzate, formate per accompagnare le donne in percorsi di protezione, consapevolezza e autonomia.
In una città che troppo spesso fa notizia per episodi di violenza e disuguaglianza, il centro inaugurato oggi rappresenta una risposta concreta e strutturale, un baluardo civile che restituisce fiducia nella possibilità di costruire insieme – istituzioni e cittadinanza – un futuro diverso. Un atto di giustizia che passa dalla cronaca a Roma alla storia di una Capitale che non vuole più voltarsi dall’altra parte.