Ci sono un medico esperto in patologie da dipendenza in pensione, un ex direttore generale di una Asl in pensione ed un infermiere in pensione. No, non è affatto una barzelletta, ma è piuttosto la voce di chi ne ha viste tante nella vita sanitaria che si alza dal tavolo della sala riunioni della Casa della Salute “Santa Caterina della Rosa”, nel cuore del prenestino, roccaforte dell’assistenza territoriale della ASL Roma 2.
L’occasione è la presentazione del nuovo lavoro di Andrea Maccari, una vita lavorativa passata a dare aiuto, un infermiere che dopo aver attraversato l’inferno, letteralmente risorge per dare forza a ciò che lo ha salvato: la forza del contatto nelle professioni d’aiuto.
Una folta platea composta da coloro che sono rimasti in servizio nel Servizio Sanitario a tutto tondo: medici, infermieri, tecnici, amministrativi, una galassia di amici ed emozioni riuniti attorno ad Andrea che con tutta la voce che ha, ha voluto presentare oltre 10 anni di esperienza come operatore in corsia, nei poliambulatori, nelle carceri e nei reparti psichiatrici. Un percorso di gesti, emozioni, counseling e relazioni d’aiuto, formazione, connessione e comunicazione.
Ricerche scientifiche, dati, esperienze, forum, conferenze, sportelli di ascolto, tutto ha contribuito a questo lavoro di ricerca, presentato in vari step in Italia ed all’estero. Studi che hanno portato allo studio di quei gesti più appropriati, quelli più efficaci, gesti che Andrea prima dato e poi ricevuto in prima persona nella sua trasformazione da operatore sanitario a persona che ne ha avuto bisogno, nell’emergenza di una rianimazione, nella riabilitazione e nella vita di tutti i giorni.
Gesti che non si limitano all’assistenza sanitaria, ma che vanno oltre i confini della singola persona fino ad arrivare non solo ad una comunità, ma a tutto tondo fino alla ricerca della pace tra i popoli, un pacifismo convinto e naturale che parte da una introspezione fino a creare una sinergia convinta e convincente con la vita di tutti i giorni.
Utopia? Certamente no. Un modus operandi che piuttosto diventa uno stile di vita che parte dai piccoli gesti di un microcosmo, ma che possono essere ripetuti nel macrocosmo di una società, considerando un percorso vitale, e di vitale importanza, tra tutto quello che intercorre tra il micro ed il macro.
Un libro dai tanti contenuti scritti, arricchiti da link multimediali accessibili attraverso l’utilizzo di qr-code che in qualche modo forniscono spunti in un metaverso immaginario che sviluppano, passo dopo passo la lettura, curiosità e fantasia attraverso l’intreccio di forme d’arte: opere, musica, grafiche, video e tanto, tanto altro.
Un libro vivo dunque, in cui ognuno si può scegliere in totale libertà i suoi contributi, un libro non solo di esperienza ma che, con coinvolgimento, riesce ad integrarsi con quella di ognuno, creando una miscela emotiva che va oltre la lettura di un semplice libro.
“Con un gesto”, quindi, è un libro da leggere non tutto di un fiato, ma da scoprire piano piano. Sicuramente indispensabile per gli operatori delle professioni di aiuto e professioni sanitaria, ma anche un libro adatto a coloro che considerano i gesti umani nelle relazioni di qualunque tipo indispensabili per vivere bene e serenamente.