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Un pezzo di Storia di Piazza Bologna vola via. Ciao Luigia.

Ci sono zone di Roma in cui la vita sociale viene scandita non solo dai fatti, ma anche dai personaggi che ne animano le strade con i loro mestieri. Trastevere ha tramandato figure iconiche per oltre un secolo, come Ninetto er carzolaro, er brigadiere Spatafora, Giggetto er giornalaro, Don Romolo e Giovannino er sacrestano. Ma Roma è Roma, e ogni quartiere ha una vita propria, sospesa tra passato e presente. Anche i quartieri più recenti hanno visto nascere personaggi che sono diventati veri e propri punti di riferimento per la comunità.

A Piazza Bologna ad esempio è stato il tempo di Padre Casimiro, insegnante di religione di intere generazioni, del maestro Manzi, dell’attore e regista Aldo Fabrizi proprio sopra l’upim e, poche decine di metri più in la, di Luigia Torri, la tabaccaia che aveva tutti i numeri del lotto con tanto di libricini della smorfia sulla mensola.

Personaggi e punti di riferimento di un quartiere, con cui poter fare quattro chiacchiere, ogni mattina, per un pacchetto di sigarette, una scatoletta di cerini o i prosperi da cucina, un chilo di sale fineo o per una giocata al lotto, per un quaderno a quadretti o, quelle gomme da masticare che promettono di fare i palloncini rosa più grandi di tutti.

Luigia nella tabaccheria all’angolo ci stava dagli anni ’30, proprio di fronte alla sezione di un partito politico, accanto al bar, alla fine di quella via Ravenna che diventava via Catanzaro prima di sbucare sul cinema Universal, uno dei cinque cinema della zona di cui oggi ne sono sopravvissuti solo due.

Luigia non era solo una tabaccaia. Il suo negozio d’angolo era il punto d’incontro per chiunque volesse scambiare quattro chiacchiere mentre comprava un pacchetto di sigarette, una scatola di cerini, un chilo di sale o un quaderno per la scuola. Era anche la memoria storica del quartiere, la signora biondina dal piglio energico e dalla vocetta roca, che accoglieva clienti e amici con il suo sorriso dietro il bancone, la signora del lotto e della schedina del quartiere, ma anche la cartoleria dove rifornirsi di penne quaderni prima di andare a scuola.

Oltre 70 anni di storia di un quartiere, normale che sia diventata un punto di riferimento importante, è passato tra quelle mura per un motivo o l’altro.

Da oggi Luigia non c’è più. Sono passati circa 20 anni che non stava più dentro quella tabaccheria, ma i ricordi ci sono sempre stati per i tanti abitanti storici del quartiere, un quartiere prima anziano come età media e solo recentemente trasformato in zona universitaria, di pizzerie e posti per bere e con sempre meno ricordi nelle teste dei residenti di passaggio.

Una parte di storia di Piazza Bologna che va via, all’età di 94 anni, un’età che in molti aspirano a raggiungere. Una vita di ricordi in coloro che hanno vissuto e vivono nel quartiere.

Con la scomparsa di Luigia si chiude un capitolo della storia di Piazza Bologna, ma il suo ricordo resterà vivo nei cuori di chi, passando davanti alla sua tabaccheria, ritroverà un pezzo di quella Roma autentica che lei, con il suo sorriso e la sua voce roca, ha saputo custodire per generazioni.