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Aiutiamo le stoccate paralimpiche del “filosofo” Amelio

Amelio Castro Grueso, 32 anni, colombiano di Roma, atleta della scherma reduce dalle Paralimpiadi di Parigi, è uno dei frequentatori più assidui della Metropolitana. Linea C prima, Linea A poi. Quindi l’autobus numero 223. Un paio d’ore ad andare un paio d’ore a tornare. In carrozzina. Fra ascensori non sempre funzionanti e scale mobili dove non ha paura di salire. Sempre con il sorriso. “A me piace la gente”. Il viaggio è necessario per recarsi dal Centro di Sistema e Accoglienza a Centocelle alla palestra delle Fiamme Oro di Tor di Quinto dove è guidato dal maestro Daniele Pantoni, lo stesso che ha portato all’oro della spada a squadre Alberta Santuccio e Rossella Fiamingo. 
 
Amelio ci racconta la sua storia. Sua madre è stata uccisa quando aveva 16 anni in circostanze ancora misteriose. Poi l’incidente, l’ospedale, la solitudine, l’incontro che lo ha cambiato. “Da allora parlo sempre con Dio, dialogo con lui. Prima avevo le gambe ma non avevo Dio, ora le gambe sono andate in ferie ma ho Dio”. Il suo sorriso è luminoso, conquista, avvolge, ti fa riflettere su mille cose. “Io sono Rambo”, dice per spiegare che niente lo scoraggia. Anche il cadere in una strada di Roma, racconta, e vedere che nessuno ti dà una mano. “Ma mica sono tutti così!”. E pure la sua filosofia in pedana è particolare: “Io non perdo mai, io vinco sempre, io imparo”. 
 
La storia di Amelio è stata raccontata su diversi media. Quando lo ascoltiamo sentiamo il pericolo di essere testimoni passivi di una storia. Spesso c’è il rischio di una narrazione sempre rassicurante, che non riesce a entrare nel cuore di una quotidianità. Amelio ha bisogno di una mano. Per avvicinarsi al luogo dove si allena. Per evitare che la sua carrozzina faccia ogni giorno una maratona. Il 5 ottobre racconterà ai docenti e a gli studenti della Corsa di Miguel la sua storia e le sue giornate (appuntamento alla Casa del jazz di Viale di Porta Ardeatina 55 alle 10.30). Tutti sono invitati. E magari si potrà cercare il modo migliore per aiutare Amelio e il suo viaggio verso una nuova Paralimpiade.