#Cronaca #La Cartolina di Valerio Piccioni

Quell’insegna malinconica alla Pineta Sacchetti

“Chi vuole la fine delle edicole?”. Ogni volta che passo in via della Pineta Sacchetti, più o meno dei pressi del Policlinico Gemelli, sono colpito da uno striscione. C’è scritto: “Chi vuole la fine delle edicole?”. Ogni volta dico che voglio fermarmi. E stavolta lo faccio. Non c’è bisogno di insistere troppo perché il titolare mi spieghi meglio quella frase mentre fa il suo lavoro: vendere giornali.

Così vengo a scoprire che da 15 anni la trattativa con gli editori si è arenata, che loro chiedono alla luce della crisi del settore un ritocco delle percentuali (17-18 per cento) sul venduto, che in pochi anni Roma ha perso due terzi delle sue edicole, che ora sono soltanto 420.

Altro dato da brividi: le sei milione di copie di quotidiani venduti ogni giorno non ci sono più. Ne sono rimaste un milione e trecentomila. Mi vengono in mente i tanti chioschi chiusi che ormai sono un pezzo del paesaggio urbano, come le stazioni ferroviarie di un piccolo centro ormai disoccupate o le cabine telefoniche arancioni testimoni della vita che fu. 

Al di là della vertenza e dei mille tentativi che si vanno per allargare i prodotti in vendita,  chi si trasforma in centro recapiti Amazon chi vende palloni da calcio, chi luoghi dove pagare qualche bolletta, e’ impossibile non provare un po’ di malinconia. Perché l’edicola è un presidio, un posto dove ci si dà appuntamento, un momento “fisico” prezioso in un mondo sempre più digitale.

Siamo sicuri che questa deriva sia inimitabile o non abbiamo bisogno di una socializzazione in carne e ossa? Perché non inventarsi un meccanismo per dare all’edicola un ruolo in qualche modo di servizio per i cittadini? Non ho una ricetta e capisco che si rischia di “drogare” un mercato a rischio di estinzione.

Ma parliamoci chiaro: un’edicola chiusa è come una libreria che cala la saracinesca, un cinema che non ce la fa. E tutto questo ha un prezzo. Magari saranno pure felici i centri commerciali, ma non si rischia, soprattutto in periferia, una desertificazione del territorio? E allora forse pensiamoci, cerchiamo di rispondere sul serio a quella domanda: chi vuole la fine delle edicole?