Trastevere è il quartiere che incanta, ospita e fa sognare chiunque vi metta piede. Custodisce la magia di Roma con i suoi vicoli, i suoi colori caldi e le emozioni che sa trasmettere. Oggi vogliamo raccontarvi qualche curiosità e alcuni aneddoti storici su uno dei rioni più amati della Capitale.
La storia di Trastevere risale all’epoca etrusca, quando l’area era strategica per il controllo sul Tevere. Durante l’età repubblicana, il quartiere fu abitato da pescatori, marinai e comunità di origine ebraica e siriana, che portarono a Roma la cultura delle loro terre. La “regio trans Tiberim” divenne l’attuale Trastevere e fu annessa alla città con la costruzione delle Mura Aureliane. In epoca imperiale, il quartiere si trasformò con l’edificazione di fastose ville e domus romane, mantenendo sempre una vocazione residenziale che è giunta fino ai giorni nostri.
Il nome stesso di Trastevere richiama la sua posizione unica: “trans Tiberim”, cioè “al di là del fiume Tevere”, rispetto al centro dell’antica Roma. Il quartiere è caratterizzato da vicoli stretti coperti di sanpietrini e case medievali che si affacciano su piccole piazze piene di vita. Piazza di Santa Maria in Trastevere, con i suoi mosaici medievali, è il cuore pulsante del rione e ospita una delle basiliche più antiche di Roma, dedicata alla Vergine. Modificata nei secoli, ha assunto il suo attuale aspetto nel Seicento, con il portico di Carlo Fontana e le decorazioni marmoree all’interno.
Trastevere non è solo storia e monumenti, ma anche movida e tradizione. Di notte, le sue strade si animano con cittadini e turisti che affollano locali e ristoranti tipici, rendendo il quartiere uno dei più vivi e autentici di Roma. Qui si trovano monumenti simbolici come quelli dedicati a Gioachino Belli e al poeta Trilussa, custodi della romanità più verace.
“A Trastevere me ricordo quasi de tutto, c’era la sora Italia, Terzo ‘a abbacchiaro, Dio (proprio Dio), ‘a Boccona, a’ Balena bianca, ‘a carammellara, ‘a contrabbandiera. Ninetto er carzolaro, er Caciotta, er carbonaro, ‘e Camiciare, er Professore, er brigadiere Spatafora, Giggetto er giornalaro, Renatino Sciattella, Renatino er vòto, Pippo Mazzoni, er Canaletto, Ada ‘a crostona“, una Roma verace per una vita povera ma frizzante, dove spesso le coltellate erano di rito dopo la partita a carte.
Oggi, visitare Trastevere non significa solo ammirarne i monumenti più noti, ma immergersi nella sua atmosfera. Perdersi tra le sue vie, scoprire piccoli scorci, entrare in una trattoria tipica o assistere a una partita a carte tra anziani abitanti del rione è l’essenza del quartiere.
Fino ai tempi di Augusto, Trastevere rimase al di fuori della città vera e propria, ma con il passare del tempo divenne un centro di attività commerciali e artigianali. Già in età imperiale, era abitato da operai, vasai, mugnai e lavoratori delle manifatture del cuoio e dell’avorio. Due strade principali, la “via Campana” e la “via Aurelia”, garantivano il collegamento con il resto di Roma. Nei secoli, il quartiere mantenne la sua identità popolare, senza l’influenza delle grandi famiglie nobiliari.
“Cencio d’a parolaccia, er cementista, Anna ‘a culona, Sergetto, Sergione, er Vichingo, Lorenzo l’oste, Agustarello, Varterino, Franco, Franco er negro, er cicero. Antonio er norcino, ‘a Cavallara, Peppone er giudìo, er Polenta, er Toscano, Cervellone, Papone, Don Teocle, Don Romolo, Giovannino er sacrestano, Mimma ‘a donna der paroco, Ardo, Ardo er cornettaro, Enzo er Tredicino, Amerìco er barista”, soprannomi o nomi e mestieri intrecciati tra loro, più potenti di un nome e cognome più identificativi di un codice fiscale.
Nel Cinquecento, sotto il pontificato di Giulio II, vennero aperti due assi viari principali, via della Lungara e via della Scala, che collegavano il Vaticano con il centro città. La Basilica di Santa Maria in Trastevere divenne il punto focale del quartiere, ruolo accentuato nel Seicento con l’apertura di via di San Francesco a Ripa, voluta da Papa Paolo V.
Trastevere subì trasformazioni significative alla fine dell’Ottocento con la creazione del Viale Trastevere, che tagliò in due il quartiere. L’apertura di questa arteria alterò la disposizione originale delle strade medievali, separando le due zone del rione. Nonostante i cambiamenti, Trastevere ha mantenuto intatta la sua anima popolare e pittoresca.
Il 18 maggio 1743, Papa Benedetto XIV proclamò Trastevere il XIII rione di Roma, assegnandogli come simbolo una testa di leone d’oro in campo rosso.
Oggi, Trastevere resta uno dei quartieri più autentici e affascinanti della Capitale, un luogo dove storia, arte e tradizione si fondono in un’esperienza unica, da vivere appieno.