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Al Teatro dell’Opera di Roma, la danza è emozione pura: debutta Alice Mariani nel trittico Dawson / León-Lightfoot / Ekman

Una serata che promette di essere memorabile. Dal 20 al 25 maggio il Teatro dell’Opera di Roma apre le porte alla danza contemporanea con un trittico che unisce ironia, poesia e intensità emotiva, firmato da alcuni tra i più importanti coreografi internazionali. Sul palco: David Dawson, il duo Sol León – Paul Lightfoot e Alexander Ekman. Tre visioni coreografiche molto diverse tra loro, capaci di dialogare con la musica e con l’animo dello spettatore in modo potente e diretto.

Tra le protagoniste più attese, spicca il debutto romano di Alice Mariani, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, che danzerà in “Four Last Songs” di Dawson, un’opera dal forte carico lirico ed emotivo che chiude la serata. La coreografia, ispirata all’omonimo ciclo di lieder di Richard Strauss, segna anche la prima assoluta al Costanzi ed è accompagnata dalla voce del soprano Madeleine Pierard, in una fusione struggente tra gesto e canto, sotto la direzione del maestro Thomas Herzog, per la prima volta sul podio dell’Orchestra dell’Opera di Roma.

Ma il viaggio inizia in tutt’altro registro con “Cacti”, geniale e irriverente creazione di Alexander Ekman, un successo internazionale dal 2010, approdato all’Opera di Roma per la prima volta nel 2017 e tornato in scena con tutta la sua carica satirica. Ironico e spiazzante, il balletto – eseguito su musiche di Haydn, Beethoven e Schubert, con l’accompagnamento dal vivo del Quartetto Sincronie – è una riflessione a tratti surreale sul mondo dell’arte e sulle aspettative del pubblico. Ekman, classe 1984, è oggi considerato uno dei coreografi più brillanti della scena europea e questo lavoro ne è prova tangibile.

Il secondo momento della serata è invece affidato alla tensione emotiva di “Subject to Change”, firmato da Sol León e Paul Lightfoot. Creato nel 2003, arriva per la prima volta al Costanzi, regalando un segmento coreografico ricco di pathos, in cui sei danzatori si muovono tra momenti di intimità e rottura, seguendo il flusso inquieto di “Der Tod und das Mädchen” di Schubert nell’arrangiamento di Mahler. Un balletto denso, in cui la danza diventa linguaggio dell’anima.

A portare in scena questi tre mondi, il talento consolidato del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, guidato dalle étoiles Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza, insieme ai primi ballerini Federica Maine, Marianna Suriano e Michele Satriano, affiancati da un gruppo di solisti di eccezione.

Il trittico andrà in scena dopo la prima del 20 maggio, anche mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 (sempre alle 20), sabato 24 (alle 18) e domenica 25 (alle 16.30).