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“La Violenza è una Gabbia”: a Grottaferrata l’installazione monumentale di Anna Izzo

Il 7 marzo l’inaugurazione dell’opera che apre la rassegna “Basta…!” per combattere la violenza di genere

Venerdì 7 marzo 2025, alle ore 10:30, la Città di Grottaferrata inaugura l’installazione monumentale “La Violenza è una Gabbia” dell’artista Anna Izzo, a cura di Roberta Melasecca. La cerimonia pubblica si svolgerà nella Piazzetta Eugenio Conti, di fronte alla sede comunale, alla presenza del Sindaco Mirko Di Bernardo, dell’Assessora alle Pari Opportunità Paola Franzoso, delle autorità civili e militari, dell’artista, della curatrice e degli studenti delle scuole superiori della città.

L’installazione segna l’inizio di una serie di iniziative promosse dalla Città di Grottaferrata con il patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, della Regione Lazio e della Città metropolitana di Roma Capitale, in collaborazione con l’Associazione Ponte Donna. Il progetto rientra nella rassegna “Basta…! Un anno di pensieri, riflessioni e azioni per l’eliminazione della violenza contro le donne e il futuro dei loro figli”, un programma di eventi che accompagnerà il pubblico per tutto il 2025 e l’inizio del 2026, con incontri, concerti, performance e mostre dedicate alla sensibilizzazione sul tema della violenza di genere.

L’opera, già esposta a Capri nel 2020 e a Foiano della Chiana nel 2024, si presenta come una grande gabbia di acciaio alta circa tre metri, al cui interno si trovano due scarpe rosse di dimensioni monumentali. Le scarpe rosse sono ormai universalmente riconosciute come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, a partire dall’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet, realizzata nel 2009 a Ciudad Juárez, città tristemente nota per l’alto numero di femminicidi.

Secondo la curatrice Roberta Melasecca, le gabbie di Anna Izzo rappresentano più di una prigione fisica: sono metafore delle costrizioni emozionali, sociali e comportamentali che limitano le donne e impediscono loro di liberarsi da dinamiche oppressive. La monumentalità dell’installazione costringe l’osservatore a non distogliere lo sguardo, ponendolo di fronte a una realtà troppo spesso ignorata. “Le opere di Anna Izzo sono un grido aspro e stridente che si ode anche nel silenzio più assordante”, sottolinea Melasecca.

La permanenza dell’opera a Grottaferrata per l’intero 2025 vuole essere un monito costante e un invito a non restare indifferenti, spingendo verso un cambiamento concreto nelle coscienze e nelle azioni quotidiane.

Dopo l’inaugurazione, seguirà la performance di teatro-danza “La sottile linea rossa”, ideata e interpretata da Corinna Torregiani, con accompagnamento musicale dal vivo. La narrazione danzata sottolineerà come il sostegno della comunità possa essere determinante nel prevenire tragedie annunciate. La performance vedrà la partecipazione della voce di Daniela Di Renzo, del sax soprano di Francesco Consaga e del contrabbasso di Ermanno Dodaro.

L’installazione monumentale è solo l’inizio di un programma lungo un anno, che prevede un appuntamento mensile per approfondire diversi aspetti legati alla violenza di genere e al ruolo della società nel contrastarla.

Nel mese di aprile si terrà la conferenza “Tutto il Mondo è Paese”, con gli interventi del giornalista e mediatore culturale Ejaz Ahmad, dell’avvocata Ilaria Boiano e dell’attivista Kwanza Musi Dos Santos. Maggio sarà il mese della letteratura, con la presentazione del romanzo “C’era la Luna” di Serena Dandini.

A giugno, l’incontro con Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, offrirà un momento di confronto profondo con gli studenti, oltre all’inaugurazione della seconda parte della casa rifugio intitolata alla giovane vittima di femminicidio.

Nel mese di luglio, la città ospiterà un grande evento musicale, che vedrà protagonista un’artista di fama nazionale. Settembre porterà un’azione simbolica: alcuni luoghi della città cambieranno nome per ospitare una mostra collettiva di pittura, scultura e fotografia dedicata al tema della violenza di genere.

Ottobre sarà dedicato al dibattito politico, con l’incontro “Non un’altra! Prevenire, Proteggere, Agire contro la Violenza”, che vedrà la partecipazione di esponenti della politica italiana ed europea. Nel mese di novembre, il linguaggio teatrale tornerà protagonista con lo spettacolo “Storie di Donne di Storia”, un omaggio alle tante voci femminili che hanno segnato il passato e il presente.

Infine, il percorso culminerà a dicembre con l’evento conclusivo, che vedrà la partecipazione di Patrizia Schiarizza, Presidente di Giardino Segreto, e di Pasquale Guadagno, orfano di femminicidio, che porterà la sua testimonianza diretta.

L’iniziativa della Città di Grottaferrata si inserisce in un quadro più ampio di azioni concrete per contrastare la violenza di genere. Non si tratta solo di eventi simbolici, ma di un vero e proprio percorso che mira a coinvolgere attivamente la cittadinanza, sensibilizzando soprattutto le nuove generazioni.

“La Violenza è una Gabbia” non è solo un’opera d’arte, ma un potente messaggio di denuncia e speranza. Un simbolo che, attraverso l’arte e la cultura, ci ricorda che la lotta contro la violenza sulle donne deve essere un impegno quotidiano di tutta la società.