Giovedì 19 giugno 2025, alle ore 18:30, Roma accoglierà un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte contemporanea: alla Margutta Design Gallery di via Margutta 5 si inaugura la mostra “Dialogo”, curata dalla promotrice culturale Sylvia Irrazabal. L’allestimento, raffinato e concettualmente potente, si inserisce in un contesto artistico che non cerca soltanto l’estetica, ma affonda lo sguardo nella relazione profonda tra materia, pensiero e visione.
Al centro del percorso espositivo, le opere lignee digitali degli artisti Elena Radcenco e Mauro Petito, una coppia italo-russa che ha saputo dar vita a un linguaggio visivo originale, in cui la tradizione dell’intarsio si fonde con le tecniche della pixel art. La loro ricerca si muove su un crinale sottile: da lontano le immagini si rivelano nel loro insieme, ma è solo da vicino che si svelano nella complessità dei dettagli, dei colori, della composizione. Questa duplice lettura non è solo effetto visivo, ma chiave filosofica: occorre spostare il punto di vista, accettare un cambio di prospettiva, per cogliere pienamente il significato dell’opera. Una sfida alla percezione, ma anche alla rigidità del pensiero.
A guidare l’interpretazione del progetto è lo sguardo esperto del Prof. Alfio Borghese, critico d’arte di rilevanza internazionale e profondo conoscitore dei linguaggi dell’arte contemporanea. Con rigore e sensibilità, Borghese accompagna il pubblico nel processo di decodifica di opere che interrogano lo spettatore, invitandolo non a subire l’immagine, ma a dialogarci. In questo senso, il titolo della mostra non è solo evocativo, ma programmatico: il “dialogo” si fa pratica concreta, incontro tra l’artista e chi guarda, tra culture e sensibilità differenti, tra presente e memoria.
La mostra nasce nell’ambito del progetto Cultural Network, ideato dalla stessa Irrazabal, figura di riferimento della diplomazia culturale internazionale. Con una lunga esperienza tra Biennale di Venezia, Ambasciate e istituzioni culturali, Irrazabal propone con coerenza e passione un modello di promozione artistica che ha come centro la convivenza, la pace, la creatività condivisa. Le sue parole sono un manifesto: “L’arte crea ed unisce, mentre la guerra divide e distrugge”. Ecco allora che la Margutta Design Gallery diventa non solo spazio espositivo, ma luogo vivo di connessione e trasformazione.
Con oltre venti opere esposte, l’intera rassegna risuona come un inno all’immaginazione e alla capacità dell’arte di evocare significati profondi attraverso materiali semplici e lavorazioni complesse. Il legno, elemento primordiale, dialoga con il digitale, in un ritorno alla materia che non è nostalgia ma consapevolezza del tempo. La quadratura delle tessere lignee si offre come un mosaico narrativo che ricorda la pixel art concettuale di artisti come Nick Smith, ma ne sovverte l’uso, restituendogli una fisicità densa e meditativa.
L’esposizione sarà visitabile fino al 5 luglio, dal lunedì al venerdì e il sabato mattina, con ingresso libero. Durante le due settimane di apertura, il pubblico potrà partecipare a due appuntamenti di approfondimento e condivisione: giovedì 26 giugno alle 18:30 avrà luogo una performance musicale con il cantante Cil, accompagnato al pianoforte da Riccardo Serenelli; mentre giovedì 3 luglio, in occasione del finissage, gli artisti daranno vita a una performance live seguita da una degustazione di vini a cura della sommelier Emanuela Scatena, per chiudere in bellezza con un brindisi all’arte e alla creatività.