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Maija Kaartama: quando il paesaggio si fa carne e spirito

Alla Galleria Rossocinabro di Roma, l’intensa prima personale dell’artista finlandese

A Roma, nel cuore pulsante della scena artistica internazionale, la Galleria Rossocinabro apre le sue porte a una delle voci emergenti più promettenti del panorama nordico contemporaneo: Maija Kaartama, giovane artista visiva finlandese, classe 1996, porta in scena la sua prima mostra personale, Le Funzioni Vitali, un evento che già dal titolo promette un’esplorazione profonda e viscerale dell’essere.

Sostenuta dalla Finnish Cultural Foundation e dalla Alice Kaira Foundation, questa esposizione si rivela come un debutto maturo e folgorante, capace di unire tecnica pittorica raffinata e riflessione esistenziale. Le opere in mostra non si accontentano di rappresentare la figura umana, ma la interrogano, la smontano e la ricompongono attraverso la lente di un paesaggio che si fa specchio dell’interiorità. Ogni tela di Kaartama è un frammento di un discorso più ampio, un sussurro che interroga l’identità umana in relazione al cosmo e alla materia che ci circonda.

In questa tensione tra forma naturale e figura spirituale, si colloca l’originalità più potente del suo linguaggio pittorico. Le montagne che dipinge non sono solo elementi geologici: si stagliano come busti silenziosi, presenze pensanti che osservano il mondo con la calma del tempo antico. Le valli, morbide e sinuosamente disposte, sembrano curvarsi come schiene meditative, mentre alberi isolati sollevano i loro rami al cielo come braccia tese in una preghiera silenziosa. In Empatia, uno dei lavori più intensi della mostra, il moto vibrante delle onde — di un rosso profondo, quasi sanguigno — diventa l’esplosione di una coscienza che pulsa, sente, comprende.

I titoli delle opere — Casa, Consapevolezza, Empatia, Penso — non sono semplici etichette, ma vere e proprie chiavi d’accesso a un universo simbolico. Ogni parola è un invito alla meditazione, una porta che si apre verso una riflessione filosofica sull’identità, sul tempo, sull’umanità. La pittura di Kaartama non grida, ma avvolge; non ostenta, ma suggerisce. In un’epoca dominata dalla velocità dell’immagine e dalla sovraesposizione dell’io, la giovane artista finlandese sceglie il sentiero contrario: quello del silenzio, della lentezza, dell’ascolto profondo.

Il percorso espositivo si configura così come uno spazio di contemplazione, quasi un tempio laico dove lo spettatore è chiamato non a osservare passivamente, ma a partecipare attivamente al rito della visione. Cosa significa essere vivi? Cosa significa essere Homo sapiens in un’epoca in cui la coscienza sembra frammentata? Le tele non offrono risposte, ma accolgono le domande e le restituiscono in forma visiva, come echi lontani di una verità condivisa eppure mai pienamente afferrabile.

La mostra si inserisce in continuità ideale con il lavoro che Rossocinabro ha già avviato con la collettiva di maggio 2025 dedicata alle “Identità”. Ma mentre quella esposizione disegnava una mappa variegata e corale, Le Funzioni Vitali scava in profondità nel microcosmo di un’artista che, sebbene agli esordi, dimostra una maturità concettuale e una coerenza formale sorprendente.

Accanto alla sua attività pittorica, Kaartama prosegue il suo impegno nel campo del design attraverso l’impresa da lei fondata, Profondo Design Oy, specializzata nella creazione di tessuti artistici. Ma è proprio nella pittura che l’artista sembra trovare il mezzo più diretto e universale per comunicare ciò che ci rende esseri umani: la capacità di sentire, di pensare, di immaginare.