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“CreAzione”: al MAXXI un viaggio nel cuore dell’arte attraverso il grande cinema

foto: Giulia Piccioli

Dal 23 marzo al 27 aprile 2025, il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – diventerà la casa di un progetto cinematografico di grande fascino e profondità. La rassegna “CreAzione”, realizzata dalla Fondazione Cinema per Roma in collaborazione con il MAXXI, propone quattro appuntamenti imperdibili che esplorano il mistero e la meraviglia dell’atto creativo, attraverso il racconto di vite e opere che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura mondiale. Dall’architettura alla poesia, dalla pittura alla fotografia, il ciclo di proiezioni si rivolge a un pubblico ampio e curioso, desideroso di immergersi in storie capaci di ispirare e far riflettere.

Le proiezioni, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, si terranno la domenica alle ore 17, nell’Auditorium del museo di via Guido Reni. Si comincia il 23 marzo con The Brutalist di Brady Corbet, film vincitore di tre Oscar e altrettanti Golden Globe, un’opera che porta in scena il dramma novecentesco della migrazione attraverso la figura immaginaria dell’architetto ungherese László Tóth, interpretato da un intenso Adrien Brody, recentemente premiato dall’Academy come Miglior attore protagonista. In questa narrazione visivamente sontuosa, l’architettura non è semplice cornice ma si fa metafora, diventando il linguaggio attraverso cui un uomo cerca di ricostruire la propria identità dopo l’esilio e la sofferenza. Un film che si trasforma in un viaggio simbolico nei tentativi di ricomporre i frammenti dell’esistenza, facendo dialogare il linguaggio visivo con la profondità emotiva del racconto.

Il secondo appuntamento è previsto per domenica 30 marzo con Il giovane favoloso di Mario Martone. In questo ritratto magistrale di Giacomo Leopardi, interpretato da un sublime Elio Germano, il regista napoletano compie un’operazione raffinata e audace: ribaltare la separazione tra Arte e Vita, mostrandoci come, attraverso i suoi versi e i suoi scritti, il poeta abbia esplorato il senso profondo della natura umana e dello spirito, arrivando a conoscere davvero se stesso. È un’opera capace di restituire la fragilità e la grandezza di un genio che ha saputo trasformare il proprio dolore in bellezza immortale.

Domenica 6 aprile sarà il turno di Frida di Julie Taymor. La regista americana realizza un film potente, dove la vita della pittrice messicana Frida Kahlo, interpretata con forza e delicatezza da Salma Hayek, diventa un caleidoscopio di visioni, colori e passioni. È il racconto di un’esistenza segnata dalla sofferenza fisica e dagli eccessi, ma attraversata da un’energia creativa irrefrenabile e da uno spirito ribelle. La pellicola esplora i legami indissolubili tra arte e dolore, corpo e mente, immaginazione e realtà, portando lo spettatore a ripercorrere i momenti più intensi della vita di un’artista che non ha mai smesso di sfidare i limiti, dentro e fuori di sé.

La rassegna si concluderà domenica 27 aprile con Life di Anton Corbijn. Ambientato nel 1955, il film racconta l’incontro tra il giovane fotografo Dennis Stock, interpretato da Robert Pattinson, e l’icona ribelle James Dean, portato in scena con sorprendente intensità da Dane DeHaan. Tra i due nasce un’amicizia profonda e autentica, che si sviluppa durante un viaggio nei luoghi d’infanzia di Dean, mentre l’attore è in bilico tra il successo imminente e un destino tragico. Corbijn, già autore di Control, riesce a catturare con sensibilità il fragile equilibrio tra desiderio di fama e tormento interiore, mettendo a nudo il lato più umano e vulnerabile di una leggenda hollywoodiana. Life diventa così una riflessione intima e universale sul rapporto tra arte e mito, sull’immortalità delle immagini e sulla fragilità di chi le ispira.

Ogni proiezione sarà proposta in lingua originale con sottotitoli in italiano, per restituire intatta l’autenticità delle interpretazioni.