Roma si prepara ad accendere i riflettori su nuovi talenti e voci emergenti del panorama cinematografico internazionale con la prima edizione del Piano B Film Festival, in programma il 27 e 28 maggio presso lo storico Cinema Madison, nel cuore della Capitale. Un’iniziativa fortemente voluta da Piano B Produzioni, che si affida alla direzione artistica della regista e sceneggiatrice Meri Dishnica, dando vita a un appuntamento pensato per stimolare il confronto, l’ispirazione e l’innovazione nell’ambito cine-audiovisivo.
Il festival nasce con un obiettivo preciso: offrire spazio e visibilità a nuovi autori, valorizzando in particolare il linguaggio del cortometraggio, senza trascurare però lungometraggi, documentari e opere locali. Due giornate dense di proiezioni, anteprime, incontri con gli autori, momenti di dibattito e la cerimonia di premiazione finale, in un clima che promette di fondere passione cinefila e networking professionale.
La giuria, composta da cinque esperti del settore – Pietro Mereu, Cristiano Bortone, Alan Vele e Alessandro De Rosa – sarà chiamata ad assegnare sei riconoscimenti: Miglior Cortometraggio di Finzione, Miglior Lungometraggio, Miglior Cortometraggio d’Animazione, Miglior Colonna Sonora Originale, Miglior Film Locale e Miglior Documentario. Un compito arduo, considerando l’eterogeneità e l’alto livello qualitativo delle opere in concorso.
I cortometraggi in gara provengono da ogni angolo del mondo: La vasca da bagno di Sergi Marti Maltas (Spagna), Rinite vasomotoria di Mikheil Gabaidze (Georgia), Ancora qui / Immerdar di John Graham (Canada), Polvere di Paolo Carboni (Italia), La bistecca di Kiarash Dadgar (Iran), Villa Rosa di Alessandro Tricarico (Italia), Soffio di Mohammad Mahdi Malekmohammad (Iran), Destino / Fata di Stefano Quaglia (Italia), Latte dei sogni di Sarah Grohnert (Nuova Zelanda), Allegro di Gioacchino Balistreri (Svizzera), La Guscio di Giuseppe De Lauri (Italia) e Discesa di Mohsen Baghi (Iran). Un mosaico narrativo ricco di linguaggi, estetiche e culture.
Non mancano le proposte di animazione, con tre titoli che esplorano tecniche e poetiche differenti: A metà di Jorge Morais Valle (Spagna), Luci commemorative di Mio Adachi (Giappone) e Shakespeare per tutte le età di Hannes Rall (Germania).
Per la sezione dedicata ai lungometraggi, sarà proiettato C’è un posto nel mondo di Francesco Falaschi, mentre l’anima più documentaristica del festival si manifesta in opere come L’immaginazione di un bambino di Cesare Catania, Genny – Lo Zio di Nicola Bianchi e Claudio Braccini, Memoria infranta di Hayat Labban (Palestina), Abbondanza di Dora Jung (Serbia) e Titanus 1904 di Giuseppe Rossi.
Un’attenzione particolare è riservata anche alla produzione locale, con i film Abbraccio di Raffaele Grasso, Nina di Arianna Mattioli e Cocci / Frammenti di Agnese Fallongo: testimonianze di un fermento creativo che, pur operando a chilometro zero, dialoga con sensibilità e tematiche universali.