S’intitola “Quando la banda passò…” e già nel nome ha il passo lieve di un ricordo che ritorna, il suono di una marcia popolare che attraversa i secoli e arriva, trasformata, fino a noi. Domenica 25 maggio, tra gli alberi e i viali di Villa Torlonia, prende il via uno degli appuntamenti più suggestivi della rassegna Il Parco dei Poeti – Spazio in versi, curata da Oscar Pizzo e Paolo Dalla Sega, in collaborazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Una festa di suoni, parole e memorie che arriva per la prima volta nella Capitale, portando con sé l’anima dei borghi dell’Alta Tuscia, cuore pulsante di un progetto di rigenerazione culturale che sta restituendo voce e futuro a un territorio sospeso tra Lazio, Umbria e Toscana.
Non è un semplice concerto, né un reading letterario. “Quando la banda passò…” è un rito collettivo, un evento corale che mette in scena il frutto di mesi di laboratori, incontri, creazioni originali, nati dalla convergenza tra bande musicali e poesia orale, tra tradizione popolare e sperimentazione contemporanea. Il parco si trasforma così in un teatro a cielo aperto, dove le musiche delle bande incontrano la parola scritta e declamata, in una narrazione che parla di radici, di paesaggi sonori, di identità da riscoprire.
Il progetto nasce all’interno di TRW – Trevinano RI-Wind, iniziativa culturale e sociale avviata nel borgo di Trevinano, frazione di Acquapendente, che mira a restituire centralità ai piccoli centri attraverso l’arte e la creatività condivisa. È proprio qui che ha preso forma la prima scuola di poesia “ad alta voce”, condotta da Eleonora Fisco, poetessa e performer, con la partecipazione straordinaria del campione mondiale di Poetry Slam Lorenzo Maragoni. Una palestra di espressività, dove giovani e adulti si sono cimentati nella scrittura di versi legati alla memoria familiare, al lavoro nei campi, alle storie di paese. Un archivio vivente, declamato da chi ne è parte viva.
In parallelo, sei bande dell’Alta Tuscia – da Torre Alfina a San Casciano, passando per Acquapendente e Grotte di Castro – hanno lavorato con Massimo Sigillò Massara, compositore e fondatore dei SeiOttavi, alla costruzione di un repertorio musicale inedito. Una miscela raffinata tra lirica italiana e contaminazioni moderne, arricchita da suggestioni cinematografiche ispirate anche all’opera di Nicola Piovani. L’anima musicale si intreccia così con quella poetica, sotto la guida artistica di Oscar Pizzo, direttore della stagione “Contemporanea” dell’Auditorium Parco della Musica.
A Roma, tutto questo prende forma per la prima volta davanti al pubblico, in una restituzione collettiva che fa della musica di banda un atto culturale e politico: perché suonare insieme, oggi, è anche un gesto di comunità, un modo per ritrovarsi nei ritmi della condivisione, oltre ogni margine geografico o sociale.
“Quando la banda passò…” è un embrione di una nuova idea di cultura pubblica, che parte dai territori per tornare ai territori, attraversando le città. Un esperimento vivo e partecipato che dopo Villa Torlonia continuerà il suo percorso nelle piazze e nelle feste popolari dell’Alta Tuscia, riportando al centro l’umanità delle storie minori, spesso dimenticate, ma ancora pronte a farsi sentire. Basta solo fermarsi. E ascoltare quando la banda passa.