Il 23 marzo il Teatro Lido di Ostia apre le porte a uno spettacolo capace di parlare a grandi e piccini con il linguaggio più universale di tutti: quello del corpo. La fabbrica del tempo è un viaggio immaginario che, attraverso la leggerezza e la poesia dei clown, affronta un tema che riguarda ogni famiglia, ogni genitore, ogni bambino: il tempo dedicato al lavoro e quello che rimane per vivere davvero.
In scena due clown che, con delicatezza e ironia, trasformano interrogativi profondi in immagini poetiche e buffe. Cosa pensano i bambini quando osservano i grandi sempre di corsa, andare e tornare dal lavoro ogni giorno, spesso stanchi e silenziosi? Forse si chiedono cosa accada in quei luoghi misteriosi dove gli adulti passano tanto tempo. Ma la domanda più vera è un’altra: se essere grandi significa poter scegliere, allora perché si corre senza mai fermarsi? E soprattutto, esiste davvero il tempo per scegliere e per essere felici?
La fabbrica del tempo nasce dall’incontro tra due compagnie teatrali, Principio Attivo e La luna nel letto, entrambe note per la loro capacità di dare voce al corpo e al movimento, portando in scena mondi sospesi tra realtà e sogno. In questo spettacolo, il conflitto tra desiderio e dovere, tra il tempo interiore e quello che scorre inesorabile, prende vita attraverso i gesti e la comicità senza parole, ispirata al cinema muto di grandi maestri come Fritz Lang, Buster Keaton e Charlie Chaplin.
Le risate si intrecciano alla poesia, e mentre i clown si rincorrono e si scontrano come nella vita si scontrano l’anima e la routine, i piccoli spettatori vengono accompagnati per mano a scoprire che la felicità è una strada percorribile, se solo si smette di rimandare.
A fare da filo conduttore, le parole che suonano come un augurio e una promessa: “Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno… Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento… Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare.”