Dal 20 al 23 febbraio 2025, il Teatro de’ Servi di Roma ospiterà “La madre del marito di mio figlio”, spettacolo scritto da Giulia Lombezzi e diretto da Patrizio Luigi Belloli. Un’opera brillante e profonda che, attraverso il linguaggio della commedia, affronta con intelligenza e leggerezza il tema delle unioni civili e delle dinamiche familiari che ne conseguono.
In scena, le attrici Marisa Miritello ed Elisabetta Torlasco danno vita a Luisa e Alba, due donne agli antipodi per carattere, mentalità e abitudini, ma unite da una missione comune: organizzare la festa per l’unione civile dei loro figli.
Le due protagoniste si trovano costrette a collaborare nei mesi precedenti la cerimonia, nonostante un’iniziale insofferenza reciproca. Tra battibecchi, malintesi e momenti esilaranti, Luisa e Alba saranno chiamate a mettersi in discussione, sopportarsi e persino soccorrersi, scoprendo progressivamente un’inaspettata complicità. Il loro rapporto, inizialmente conflittuale, si trasforma in un legame che richiama le celebri coppie comiche Grace & Frankie o Lemmon e Matthau, alternando situazioni comiche a momenti di toccante umanità.
Lo spettacolo, dietro la leggerezza della commedia, pone interrogativi profondi: quanto è davvero moderno il nostro paese rispetto alle unioni civili? Quali sono le difficoltà, le paure e le contraddizioni che ancora oggi affrontano i genitori di figli omosessuali?
Luisa e Alba, con le loro zone d’ombra, fragilità e insicurezze, si ritrovano a fare i conti con il proprio vissuto e con una società che ancora fatica ad accettare pienamente il cambiamento. La pièce non si limita a raccontare la preparazione di una festa, ma diventa un’occasione per riflettere sulla capacità di accogliere la diversità e sull’importanza dell’inclusione e dell’accettazione all’interno delle famiglie.
“La madre del marito di mio figlio” è una commedia vivace, emozionante e attuale, che riesce a far sorridere e pensare allo stesso tempo, unendo la brillantezza del teatro leggero con tematiche sociali di grande rilevanza, ironia e profondità, le sfide di un mondo che cambia, ma che ancora fatica ad accettare l’amore in tutte le sue forme.