Con il bronzo olimpico e il titolo mondiale indoor del lungo già in bacheca, il talento reatino non nasconde l’emozione di gareggiare “in casa”, là dove è cresciuto, sia sportivamente sia come spettatore. «Da piccolo aspettavo ore per un autografo di Usain Bolt – racconta – ora ci sono io, dall’altra parte della pista. Questo meeting lo sento dentro, lo vivo in modo diverso». Parole che raccontano un legame profondo, radicato nel tempo e nei ricordi.
L’avversario più atteso? Miltiadis Tentoglou, il greco campione olimpico, già rivale di Furlani in altre occasioni. Una sfida che promette spettacolo e che lo stesso azzurro considera un banco di prova essenziale nel suo percorso di crescita. «Sto migliorando, spiega, e l’obiettivo è avvicinarmi sempre di più a lui, fino a superarlo».
La preparazione, nel frattempo, ha assunto contorni internazionali: dalle pedane americane di Clermont alla prima uscita stagionale all’aperto ad Atlanta, dove ha saltato 8,28 metri, chiudendo al secondo posto. «È solo l’inizio, assicura, ci sono ancora margini tecnici e fisici su cui lavorare. La vera forma dovrà arrivare per i Mondiali di Tokyo a settembre». Intanto, non esclude una possibile incursione nei 100 metri: «Un saltatore deve essere anche un velocista. Chissà, magari ci provo, anche se le staffette non fanno per me», sorride.
Attorno a lui, l’entusiasmo di un movimento in piena ascesa. Il presidente FIDAL Stefano Mei lo sottolinea con orgoglio: «Questa generazione è la più forte di sempre. Vedere i nostri ragazzi confrontarsi da pari a pari con i migliori al mondo è il miglior biglietto da visita che l’Italia possa offrire». Parole condivise anche dal meeting director Marco Sicari, che annuncia un cast di altissimo livello in tutte le specialità, dal salto in alto con sei dei primi dieci al mondo (in attesa del rientro di Tamberi), ai 5000 metri con Nadia Battocletti, fino ai 100 metri e al disco.
Ma il Golden Gala non è solo sport. Come ricordato dalle istituzioni presenti in conferenza, è anche un’occasione per promuovere il Made in Italy, la sostenibilità e i valori sociali. «Un modello vincente – sottolinea Flavio Siniscalchi, del Dipartimento per lo Sport, che valorizza la cultura dell’incontro tra generazioni e Paesi». Roma, intanto, si conferma centro nevralgico dello sport internazionale, come evidenziato dal presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma: «Stiamo costruendo un polo moderno, competitivo, che guarda al futuro».
E non poteva mancare il sostegno del mondo dei trasporti, con Trenitalia in prima linea: «Frecciarossa e sport sono un connubio vincente – afferma l’AD Gianpiero Strisciuglio – ci saremo anche ai Mondiali e agli Europei, con l’orgoglio di portare il nome di Pietro Mennea nel mondo».
In questo caleidoscopio di emozioni, progetti e ambizioni, Furlani rappresenta una generazione che non ha paura di sognare, né di saltare lontano. A Roma, davanti alla sua gente, proverà a farlo ancora una volta. Con leggerezza, ma con la forza di chi sa che “casa” non è solo un luogo: è anche una pedana, un applauso, un sogno condiviso.