Se il basket è una questione di nervi, sangue freddo e colpi da maestro, allora Mestre ha dimostrato di essere maestra. La semifinale playoff di Serie B si apre con una sfida spettacolare e combattuta, dove però a spuntarla sono i padroni di casa: finisce 91-83 al Taliercio, con la Luiss Roma che lotta fino all’ultimo secondo, si rialza dopo ogni schiaffo, pareggia i conti a quota 66, ma deve arrendersi a una Mestre perfetta nei momenti decisivi.
Un peccato, ma anche una conferma: i ragazzi di coach Paccariè sono duri a morire, non mollano mai, e in questa corsa verso la Serie A2, sono pronti a dare battaglia fino all’ultimo possesso.
L’inizio è tutto in salita per la formazione romana, che fatica a trovare il canestro e subisce l’aggressività difensiva dei veneti. Dopo la tripla di Rubbini (12-2), coach Paccariè è costretto al primo timeout per svegliare i suoi. È Salvioni, come spesso accade, a prendersi sulle spalle la squadra: segna, lotta, trascina, e la Luiss torna sotto (14-11), chiudendo il primo quarto in scia sul 19-13.
Nel secondo quarto Aromando e Van Ounsem alzano il volume del Taliercio: il primo firma una tripla pesante, il secondo sfrutta bene i mismatch per fare male dentro l’area. La Luiss non molla: Villa ruba palla e riporta i suoi a -3 (24-21), ma Mestre risponde colpo su colpo. Il finale di tempo sorride ancora ai Grifoni, grazie a Rubbini e Galmarini: si va negli spogliatoi sul 36-28.
Il terzo quarto è un’altalena di emozioni. La Luiss parte forte con una tripla di Cucci e una schiacciata di Salvioni. Si riavvicina fino al -3 (41-38), ma poi sale in cattedra Mazzucchelli con uno show offensivo da 14 punti consecutivi. Sembra l’allungo decisivo (60-45 al 28’), ma la Luiss non ci sta. Cucci segna due triple, Bottelli infila la sua, Villa va a segno subendo fallo: in cinque minuti la Luiss piazza un parziale devastante, impatta a quota 66 e riapre tutto.
Ma è qui che Mestre dimostra la sua maturità e freddezza: Giordano piazza una tripla sulla sirena da urlo, una di quelle che piegano le ginocchia e il morale. Lo Biondo lo imita da distanza siderale (76-70 al 36’), e poi ci pensa Brambilla, al termine di un’azione da manuale, a mettere il punto esclamativo. Quando il tabellone recita 85-75, la rimonta Luiss diventa un’impresa troppo complicata. Finisce 91-83.
Onore a Mestre per una vittoria meritata e costruita con lucidità, ma la Luiss Roma esce dal Taliercio a testa altissima. C’è amaro in bocca, certo, ma anche consapevolezza nei propri mezzi. Perché rimontare da -15 in trasferta, in una bolgia come quella veneta, non è da tutti.
La strada verso la promozione è ancora lunga, e Roma è l’unica squadra capitolina rimasta in corsa per la promozione in A2.
La rivincita, con un PalaLuiss pronto ad infiammarsi. E stavolta sarà la Capitale a fare la voce grossa.