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Sotto di dieci punti all’ultimo riposo, i capitolini ribaltano Legnano trascinati da un monumentale Pasqualin. Ora sfida a Mestre per un posto in finale.
Ci sono squadre che non muoiono mai. Che anche quando la stanchezza si fa sentire, quando il punteggio sembra condannarle, riescono a tirare fuori un’energia inattesa, quasi mistica. La Luiss Roma, versione playoff 2025, è una di queste. Una squadra che rifiuta di piegarsi, che lotta fino all’ultimo possesso. E la sfida andata in scena alla Soevis Arena ne è la prova più eloquente.
Sotto di otto lunghezze al termine del terzo quarto (56-48), con Legnano apparentemente in controllo, la squadra di coach Paccariè ha pescato nel profondo del proprio orgoglio per rovesciare il destino di gara 5 e strappare il pass per le semifinali. Il punteggio finale, 74-79, racconta di un ultimo periodo giocato con feroce determinazione e guidato da un ispiratissimo Marco Pasqualin, autentico mattatore con 19 punti negli ultimi dieci minuti.
Un inizio scoppiettante, poi la rimonta subita
La serata della Luiss era cominciata nel migliore dei modi: un fulmineo 4/4 da tre punti nei primi due minuti, firmato Fallucca, Cucci e Villa, aveva subito messo in allarme Legnano, costretta al timeout sul 3-12. Ma la reazione dei padroni di casa non si è fatta attendere. Scali, Gallizzi e Mastroianni hanno ricucito lo strappo, chiudendo il primo quarto sul 17-20 e portando Legnano addirittura in vantaggio alla pausa lunga (35-33).
Nel terzo periodo, i biancorossi hanno provato a mettere la parola fine alla serie: un parziale di 9-2, condito da triple pesanti di Mastroianni, Sodero e Raivio, ha allargato il gap fino al +10 (50-40). Ma è proprio qui che la Luiss ha cominciato a costruire la propria rimonta, tenendosi a galla nonostante qualche errore di troppo ai liberi da parte dei legnanesi.
L’ultimo quarto è la sinfonia di Pasqualin
Quando la pressione si fa insostenibile, solo i grandi giocatori riescono a trasformarla in energia positiva. Marco Pasqualin, playmaker padovano con sangue freddo da veterano, ha trasformato l’ultimo quarto in una personale lezione di pallacanestro. Cinque triple a segno, leadership da manuale e il colpo da KO a meno di un minuto dalla fine per il 71-75 che ha ammutolito il pubblico di casa.
Legnano ha provato a reagire, ma era ormai troppo tardi. La Luiss ha amministrato il vantaggio con lucidità, certificando la vittoria con un parziale di 31 punti nell’ultimo quarto, un dato che fotografa l’intensità e il carattere di una squadra che non smette di stupire.
Un percorso da incorniciare
Dopo aver forzato gara 5 grazie a un canestro allo scadere di Ferrara lunedì scorso, i romani confermano la loro attitudine da battaglia, conquistando la seconda semifinale playoff in tre anni. Un traguardo che premia il lavoro di un gruppo coeso e mai domo, capace di risorgere quando tutti li davano per spacciati.
Ora l’ostacolo si chiama Mestre, ma con questo spirito nulla è precluso. Perché la Luiss Roma ha dimostrato, ancora una volta, che il talento da solo non basta: servono attributi, resilienza, e la capacità di crederci fino all’ultima sirena. E di tutto ciò, questi ragazzi, ne hanno da vendere.