Dopo l’impresa di gara 1, la Virtus GVM Roma 1960 è costretta a fare i conti con la dura reazione di Capo d’Orlando, che pareggia i conti nella serie con una prestazione autoritaria e senza sbavature. Al PalaFantozzi finisce 95-64, un punteggio che racconta con chiarezza l’andamento di una gara 2 a senso unico, dominata dai padroni di casa dal primo all’ultimo possesso.
Per la Virtus, chiamata a confermare quanto di buono mostrato all’esordio, è stata una serata difficile, segnata dalle difficoltà a contenere il pick and roll avversario, dall’impatto devastante di Jasaitis (20 punti) e Antonietti (19) e da una netta supremazia siciliana a rimbalzo: 40 contro 26, un dato che da solo spiega lo sbilanciamento fisico ed energetico della partita. A Roma non sono bastati i 14 punti di Conti, top scorer tra i capitolini, per evitare una sconfitta pesante che rimette tutto in discussione.
Il primo quarto parte con buone percentuali da entrambe le parti, ma è Capo d’Orlando a salire rapidamente di tono, trascinata da uno Jasaitis “on fire” e da un Markovic chirurgico dall’arco. Dopo 7 minuti il vantaggio tocca la doppia cifra grazie al jumper di Antonietti, costringendo coach Calvani al primo timeout (20-12). Ma la scossa non arriva: Ancelotti fatica a contenere il capitano avversario, che ne segna altri 4 in fila per il 29-15 di fine primo parziale.
Nel secondo quarto Roma tenta di riorganizzarsi: la difesa si compatta e Ancelotti si prende qualche responsabilità offensiva, supportato da Visintin. Ma ogni tentativo di rimonta viene spento dalle triple di Cecchinato e dal talento perimetrale di Barattini, che confeziona 8 assist totali e orchestra un attacco fluido e spietato. Fresno e Antonietti continuano a colpire con precisione e alla pausa lunga il tabellone segna 55-38 per i padroni di casa, con ben tre giocatori già in doppia cifra e oltre il 70% dal campo.
Nel terzo periodo, le due squadre entrano rapidamente in bonus. La Virtus prova a scuotersi con i canestri di Conti e Visintin, ma Capo d’Orlando continua a muovere palla con efficacia, punendo ogni sbavatura romana. Jasaitis ristabilisce il +18 e il terzo quarto si chiude sul 77-57 dopo un’altra tripla di Markovic, letale nel colpire ogni spazio lasciato libero sul perimetro.
L’ultimo quarto è pura formalità: Capo d’Orlando segna ancora con continuità, centrando il bersaglio da ogni posizione, mentre la Virtus fatica a trovare ritmo offensivo e tiri puliti. La tripla frontale di Antonietti a cinque minuti dalla fine segna l’inizio del garbage time. Si chiude sul 95-64, un passivo pesante ma utile per ricaricare la tensione agonistica in vista del ritorno a Roma.
Adesso, la serie si sposta nella Capitale, dove tutto si azzera nuovamente. Gara 3 è in programma venerdì 16 maggio alle 20:30 al Palatiziano, e gara 4 domenica 18 alle ore 17.