La Lazio si prepara ad affrontare l’Empoli in una sfida di campionato che può dire molto sul finale di stagione biancoceleste, tra ambizioni europee, valutazioni tecniche e sguardi al futuro. Il match è in programma al “Castellani” domenica pomeriggio, e tra i principali temi della vigilia ci sono le condizioni fisiche di Mattia Zaccagni e Nicolò Rovella, entrambi sotto la lente d’ingrandimento di Marco Baroni durante la rifinitura.
Il tecnico biancoceleste sta valutando con attenzione ogni dettaglio, non solo legato alla forma fisica ma anche alle diffide: sia Zaccagni che Rovella rischiano di saltare la prossima, delicatissima sfida contro la Juventus. A Formello, nella sessione di ieri, Baroni ha mischiato le carte, affidando momentaneamente le loro maglie da titolari a Dele-Bashiru e Vecino. Un segnale? Forse sì, soprattutto nel caso dell’esterno ex Verona, che ha vissuto settimane di fuoco e, dopo aver superato un principio di pubalgia a fine marzo, non si è praticamente più fermato. La brillantezza non è quella dei giorni migliori, e un turno di riposo potrebbe servire a ricaricare le batterie in vista del rush finale.
Rovella, dal canto suo, sembra avere più chance di partire dall’inizio, ma anche su di lui pende la spada di Damocle della diffida. Baroni vuole gestire con lucidità la rosa, e le scelte di formazione saranno influenzate anche da un fattore tutt’altro che secondario: sugli spalti del Castellani sarà presente Luciano Spalletti, ct della Nazionale. L’ex allenatore del Napoli osserverà da vicino proprio Zaccagni e Rovella, già convocati nei mesi scorsi, con l’obiettivo di tracciare un bilancio in vista del debutto azzurro nel girone di qualificazione al prossimo Mondiale, previsto tra un mese contro la Norvegia.
Fuori dal campo, l’attenzione in casa Lazio si concentra anche sul futuro di Alessio Romagnoli, che il club considera un punto fermo inamovibile. Il difensore, classe ’95, sta vivendo una delle migliori stagioni della carriera: prestazioni costanti, leadership silenziosa ma incisiva, e anche qualche gol pesante a confermare il suo momento d’oro. Con un contratto in scadenza nel 2027 e uno stipendio da 3 milioni netti a stagione (secondo solo a Zaccagni), Romagnoli è un pilastro tecnico ed emotivo del gruppo.
Nonostante le voci su un possibile addio estivo — ritenute da molti manovre strategiche degli agenti per riaprire il dialogo su rinnovo e adeguamento — la Lazio non ha alcuna intenzione di privarsene. A meno di volontà esplicite da parte del giocatore o offerte irrinunciabili (scenario considerato improbabile), il centrale rimarrà a guidare la retroguardia anche nella prossima stagione.
Lo stesso discorso vale per altri elementi cardine della rosa come Guendouzi e Gila, sui quali la società vuole costruire il progetto tecnico del futuro. Il tema rinnovi, almeno per ora, non è in cima all’agenda di Lotito e del ds Fabiani: si tornerà a parlarne nei prossimi mesi, seguendo la linea già adottata con Zaccagni, rinnovato a poco più di un anno dalla scadenza.
Contro l’Empoli, però, non c’è spazio per calcoli eccessivi: la Lazio ha bisogno di punti, continuità e identità. L’avversario è in lotta per la salvezza e venderà cara la pelle, ma i biancocelesti devono dimostrare di saper gestire sia la pressione sia la rotazione. Baroni, arrivato in corsa, è chiamato a dare risposte concrete in termini di risultati e di mentalità.
Con la Juve all’orizzonte e Spalletti sugli spalti, la giornata di campionato per i biancoazzurri sarà comunque impegnativa.