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La Lazio non molla, i sogni Champions sono ancora in piedi

Boulaye Dia

foto: Andrea Staccioli/INSIDEFOTO

A cinque giornate dalla fine, la Lazio torna a credere con forza nel sogno Champions. Un punto appena la separa dal quarto posto, e gran parte delle speranze europee passano ora dai piedi di Taty Castellanos, Boulaye Dia, Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi. Sono loro i cardini del gioco di Marco Baroni, i Fab Four biancocelesti, protagonisti di un rendimento che, numeri alla mano, parla chiaro: in dodici partite di campionato con questo quartetto titolare, la Lazio ha raccolto ben 31 dei 59 punti complessivi in Serie A. A questi vanno aggiunti anche i meriti in campo europeo, in particolare la vittoria nell’andata degli ottavi di Europa League contro la Real Sociedad.

L’ultima perla è arrivata mercoledì a Marassi contro il Genoa, in una sfida decisa dalla ritrovata efficacia offensiva di un reparto che sembrava essersi smarrito nel momento più delicato della stagione. La Lazio, con Taty e Dia di nuovo protagonisti in zona gol (non accadeva da Lazio-Monza dello scorso febbraio), ha collezionato due vittorie consecutive per la prima volta dopo quasi due mesi. Un segnale forte, che fa eco ai successi di inizio marzo contro Milan e Viktoria Plzen, partite in cui però furono altri a decidere, in assenza del contributo delle punte.

Il tecnico Baroni non lo nasconde: il rimpianto più grande è legato proprio alla condizione fisica non ottimale dei suoi uomini chiave nei momenti decisivi. «L’assenza dei nostri attaccanti è stata pesante — ha ammesso —. Abbiamo trovato il gol anche con i difensori, coinvolgendo tutta la squadra, ma Taty e Dia ci offrono tante soluzioni in più». Soluzioni che ora, con la volata finale alle porte, potrebbero fare la differenza.

Proprio su questi nomi si costruirà anche la Lazio del futuro, una squadra che punta a ritrovare continuità e mentalità vincente. Su questo aspetto ha insistito anche il direttore sportivo Fabiani, sottolineando come alcuni giovani debbano ancora maturare il giusto approccio. Un compito che ricadrà anche sulle spalle dei senatori dello spogliatoio, a partire da Mattia Zaccagni. L’esterno romagnolo, ormai autentico simbolo del gruppo, si è detto profondamente legato alla maglia biancoceleste. «Giocare per la Lazio è diverso — ha raccontato nella rubrica Campioni del Made in Italy —. Ti porta a diventare tifoso della sua storia oltre che della maglia». Un amore ricambiato, tanto che il numero 20 ha ribadito la volontà di restare a Roma, elogiando anche il lavoro di Baroni: «Non ha mai sbagliato a preparare una partita. Ci ha sempre trasmesso serenità e calma».

La squadra, il tecnico e i vertici societari, ieri, si sono recati in Vaticano per rendere omaggio alla salma di Papa Francesco. Il presidente Lotito, il ds Fabiani, mister Baroni, la calciatrice Flaminia Simonetti e l’allenatore della Lazio Women, Grassadonia, hanno voluto condividere un pensiero comune, ricordando il pontefice come un faro di pace e di valori sportivi vissuti come strumento di unità e solidarietà.

Nel frattempo, il giudice sportivo ha inflitto una giornata di squalifica a Belahyane e una multa di 25mila euro al Genoa per il lancio del fumogeno che ha colpito il portiere Mandas. In attesa di notizie sulle condizioni fisiche di Manuel Lazzari, è già certa la sua assenza nella prossima sfida casalinga contro il Parma, in programma lunedì sera all’Olimpico.

Fra infortuni, rimpianti e speranze ritrovate, la Lazio è chiamata a un finale di stagione tutto da vivere. Con i suoi Fab Four, il sogno Champions è tutt’altro che chiuso.