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Milan in semifinale di Coppa Italia: Roma battuta 3-1, ora attesa per Inter-Lazio

foto esterna: AS Roma

Il Milan è la seconda semifinalista della Coppa Italia 2024-2025. A San Siro i rossoneri hanno sconfitto 3-1 la Roma, guadagnandosi il pass per il penultimo atto della competizione, dove affronteranno la vincente tra Inter e Lazio, in campo il 25 febbraio. Protagonista della serata Tammy Abraham, autore di una doppietta nel primo tempo, con i nuovi acquisti Gimenez e Joao Felix subito decisivi nella ripresa.

Serata perfetta per il Milan, che si qualifica con autorità e ottiene segnali incoraggianti da due dei suoi ultimi acquisti. Il match si sblocca al 16’ con un colpo di testa perfetto di Abraham su assist di Theo Hernandez. La Roma risponde con Pisilli, che al 36’ colpisce la traversa, e con due conclusioni insidiose di Dybala, sventate da Maignan. Al 42’ arriva il raddoppio del Milan: Theo Hernandez pesca ancora Abraham, che non sbaglia a tu per tu con Svilar.

Nella ripresa, la Roma accorcia le distanze al 54’ con Dovbyk, bravo a farsi trovare pronto sul secondo palo. Ma al 58’ San Siro accoglie l’esordio di Gimenez e Joao Felix: il messicano fornisce un assist delizioso per il portoghese, che al 71’ chiude la partita con un pallonetto raffinato su Svilar.

L’arrivo di Gimenez ha stimolato la reazione di Abraham, che ha risposto con una prova di grande spessore. Oltre ai due gol, l’inglese ha mostrato una condizione in crescita, fornendo movimenti e giocate utili alla squadra. Dall’altro lato, Maignan si è rivelato fondamentale, specialmente nel primo tempo, neutralizzando due tentativi di Dybala e dimostrandosi una sicurezza tra i pali.

Sergio Conceiçao ha operato due cambi rispetto al derby, inserendo Fofana in mediana e Jimenez in attacco al posto di Leao. Gimenez e Joao Felix, inizialmente in panchina, sono entrati nella ripresa e hanno subito inciso sulla gara. Dall’altra parte, Ranieri ha modificato l’assetto nella ripresa, passando alla difesa a quattro e inserendo Dovbyk e Pellegrini, ma senza trovare la svolta necessaria.

Le parole di Claudio Ranieri ai microfoni di Sport Mediaset:

Dov’è il rimpianto maggiore? 

“Innanzitutto, bisogna fare i complimenti al Milan, perché ha una qualità tremenda: si muovono tutti dal centrocampo in avanti, sono veramente bravi. Non è un rimpianto ma la consapevolezza di giocare contro una grande squadra. Noi le abbiamo tentate tutte, nella seconda parte del primo tempo siamo usciti, li abbiamo chiusi dietro, abbiamo avuto delle palle gol, abbiamo preso una traversa… Era il momento caldo di fare gol e invece lo abbiamo preso, come quello subìto all’andata in campionato. E ci sta, perché quando spingi tanto e vuoi riaprire la partita, salta un meccanismo e non ce la fai a riprenderti. 

Eravamo stati molto decisi nel dire di non voler prendere delle ripartenze, ma quando hai di fronte una squadra con questa qualità, ‘fare’ è un po’ difficile di ‘dire’. 

Il rimpianto possono essere quei dieci centimetri di fuorigioco sul 3-2, perché si sarebbe riaperta la partita, loro magari avrebbero ripensato al derby pareggiato… Sarebbe stata una cosa simpatica fino in fondo. Io non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi, anzi ho fatto loro i complimenti, perché quando si lotta fino alla fine, bisogna accettare tutto”.

Ora il vostro focus è il campionato, per cercare di guadagnare una posizione…

“A me fa piacere quando tutti dicono ‘dobbiamo riguadagnare, dobbiamo vincere la Coppa Italia, dobbiamo vincere la coppa europea’… Signori, vi ricordate quando ho preso la squadra? Stiamo calmi e andiamo avanti. Sono curioso di vedere la squadra come reagisce adesso: andiamo su un campo difficile, quando il Venezia ha perso lo ha fatto sempre per un gol di scarto. Significa che è una squadra che lotta, che ci crede fino in fondo. Sono curiosissimo di vedere i miei ragazzi con quale spirito lotteranno. Questo è quello che io chiedo alla mia squadra”.

L’interesse era sul lasciare in eredità almeno l’Europa a questa stagione della Roma.

“Sì, noi vogliamo lasciare in eredità tutto, ma dobbiamo anche lasciare una buona consapevolezza che stiamo facendo il massimo. Se prima di domenica eravamo quarti in classifica per punti fatti da quando sono arrivato io, e adesso siamo quinti, significa che i ragazzi ci sono, che credono in quello che facciamo, e questa per me è la cosa più importante”.

(La domanda è del talent di Mediaset, Panucci) Da quando sei arrivato te, quando avete la palla, la qualità del gioco è sempre molto alta. In certe situazioni, invece, oggi siete un po’ lenti nel trovare Dybala tra le linee e questo ha fatto ricompattare il Milan e ripartire.

“Condivido totalmente la tua analisi, infatti mi sono arrabbiato molto. Ma sai, c’è differenza tra il dire e il fare: io vorrei subito andare in verticale, però dobbiamo lavorare, dobbiamo entrare in questo loop… Anche per i ragazzi non è facile con tre allenatori in un anno, ognuno con il proprio ‘credo’ che i ragazzi cercano di attuare. Non è facile. Devo ringraziarli perché cercano sempre di fare del loro meglio. 

Oggi abbiamo sbagliato qualche palla in più, non abbiamo trovato Dybala là in mezzo, lo abbiamo trovato sempre con l’uomo attaccato, non siamo riusciti a cambiare gioco come facciamo normalmente. Ci sono tutte queste piccole che hanno fatto sì che il Milan facesse questa grande partita e noi non siamo riusciti a riprenderli”.

A fine partita lei ha detto a Conceicao: “Bravo, hai messo a posto la squadra”?

“Sì, gli ho fatto i complimenti, gli ho detto che la squadra gioca bene. Io sono sincero, io dico quello che sento. Non ho problemi nel rendere onore agli avversari”.

Aveva fatto delle richieste particolari a Shomurodov?

“Gli avevo chiesto quello che aveva fatto contro il Napoli: compattare la squadra. Con Dybala avrebbero dovuto stare davanti ai nostri tre centrocampisti, per non farli correre troppo e poi ripartire. Ma credo che avesse speso tantissimo proprio contro il Napoli e quindi non sia riuscito a fare tutto quello che aveva fatto contro il Napoli, pur giocando una buona partita. 

Ci sta, non posso rimproverarlo, perché ha calciato, ha servito delle buone palle al limite dell’area per i suoi compagni. La gara l’abbiamo fatta, non posso dire di no. Sapevamo che sarebbero partiti a mille all’ora, che ci avrebbero schiacciato, per questo avevo chiesto di stare compatti, perché nelle ultime partite, contro le squadre che giocano bene in transizione – l’Eintracht, il Napoli – eravamo riusciti a restare belli compatti. Purtroppo, abbiamo preso gol e ci sta prendere delle ripartenze con questo Milan. E in alcune circostanze siamo stati anche un pelino fortunati, oltre che bravi”.

Milan-Roma 3-1 (2-0)

Milan (4-3-3) Maignan 6.5 – Walker 5.5, Tomori 6.5, Pavlovic 6.5, Theo Hernandez 7 – Musah 6 (44’ st Sottil sv.), Fofana 6.5, Reijnders 5.5 – Jimenez 6 (25’ st Leao 6), Abraham 7.5 (14’ st Gimenez 7), Pulisic 5.5 (14’ st Joao Felix 7). All. Conceicao 7.

Roma (3-5-2) Svilar 6 – Celik 5 (1’ st Rensch 5), Hummels 5.5 (34’ st Nelsson sv.), Ndicka 5 – Saelemaekers 5 (35’ st El Shaarawy sv.), Kone 6, Paredes 5.5 (1’ st Pellegrini 6), Pisilli 6.5, Angelino 6.5 – Dybala 6, Shomurodov 5.5 (1’ st Dovbyk 6.5). All. Ranieri 5.5.

Arbitro: Piccinini 6.5.

Reti: 16’ e 42’ pt Abraham, 9’ st Dovbyk, 26’ st Joao Felix

Note: ammonito Kone.

Spettatori: 57.878.