Il big match tra Milan e Roma, giocato il 29 dicembre in un San Siro gremito, si è concluso con un pareggio 1-1 che non accontenta nessuna delle due squadre. Un risultato che lascia più ombre che luci, soprattutto in casa rossonera, dove la situazione intorno alla panchina di Paulo Fonseca sembra essere precipitata.
Tra polemiche arbitrali, l’espulsione del tecnico portoghese e una prestazione a tratti confusionaria, la serata milanese è stata lo specchio di una stagione che, per entrambe le squadre, ha finora tradito le aspettative.
Il match tra Milan e Roma è stato acceso fin dai primi minuti. I rossoneri, trascinati da un Reijnders ispirato e da un Fofana dinamico, hanno cercato di imporre il loro ritmo, mentre la Roma ha risposto colpo su colpo, sfruttando gli spazi lasciati dagli avversari.
Il primo gol arriva grazie a una splendida combinazione tra Fofana e Reijnders: l’olandese conclude con precisione e potenza, battendo Svilar e portando avanti i rossoneri.
La risposta della Roma, però, non si fa attendere. Azione iniziata con la palla a Pisilli, Dovbyk, con un elegante colpo di tacco, serve un pallone perfetto a Dybala, che con un destro al volo fulmina Maignan per l’1-1.
Nel prosieguo della partita, il Milan ha mantenuto un maggior possesso palla, ma le migliori occasioni sono capitate sui piedi della Roma. Pellegrini, servito magistralmente da Dybala, ha sciupato un’occasione d’oro davanti alla porta, calciando incredibilmente fuori.
Il primo tempo si è concluso con il punteggio di 1-1, ma con i tifosi di entrambe le squadre già in fermento per le scelte arbitrali e per la gestione della gara da parte dei rispettivi allenatori.
Nella ripresa, la partita ha continuato a essere intensa, ma le polemiche hanno preso il sopravvento. Al centro delle discussioni, un presunto rigore non concesso al Milan per un contatto tra Pisilli e Reijnders.
Paulo Fonseca, evidentemente stremato dalle voci incessanti sul suo imminente esonero, ha perso la calma protestando animatamente contro l’arbitro Fabbri. Il tecnico portoghese è stato inevitabilmente espulso, lasciando il campo tra gli applausi ironici dei tifosi e gli sguardi impassibili della dirigenza rossonera, rappresentata in tribuna da Furlani e da Zlatan Ibrahimović.
La scena dell’espulsione di Fonseca è stata una metafora perfetta della situazione attuale del Milan: confusione, nervosismo e una gestione discutibile della comunicazione interna.
Se c’è qualcosa da salvare in una serata tesa e caotica, sono sicuramente le prestazioni di Reijnders e Dybala.
L’olandese ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei giocatori più affidabili del Milan, mentre l’argentino della Roma ha messo in mostra tutta la sua classe con un gol spettacolare e un assist che meritava miglior sorte.
A fare la differenza, però, sono stati i dettagli: la Roma ha colpito un palo con Dovbyk nel primo tempo, mentre il Milan non è riuscito a concretizzare il forcing finale, complice anche un Svilar in serata di grazia.
Il momento più simbolico della serata è stato, senza dubbio, l’espulsione di Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese, ormai consapevole del suo destino, ha abbandonato il campo con lo sguardo teso e le mani nei capelli.
In tribuna, la triade dirigenziale composta da Furlani, Moncada e Ibrahimović è rimasta impassibile, mentre la notizia dell’avvicendamento con Sergio Conceição ha iniziato a circolare con sempre maggiore insistenza e confermata da Fonseca in tarda serata.
Un cambio in panchina rossonera che rappresenta non solo un cambio tecnico, ma anche il segnale di un caos gestionale che il club dovrà affrontare con urgenza per evitare che la stagione deragli definitivamente.
Anche la Roma, nonostante il punto guadagnato in trasferta, ha parecchio da recriminare. Oltre al palo di Dovbyk e all’occasione fallita da Pellegrini, i giallorossi hanno dimostrato una fragilità difensiva preoccupante, soprattutto sulla corsia di Angelino, spesso in difficoltà contro gli inserimenti dei giocatori rossoneri e questo ha portato a cercare ancora una vittoria fuori casa da inizio campionato.
Il tecnico Claudio Ranieri ha cercato di infondere calma e pragmatismo alla squadra, ma il pareggio finale lascia comunque un retrogusto amaro, soprattutto perché la Lazio continua a mantenere un distacco significativo in classifica.
Al termine di Milan-Roma, mister Ranieri ha risposto alle domande dello Studio DAZN:
La Roma mi è sembrata libera mentalmente, ha fatto una delle migliori prestazioni in trasferta.
“Concordo. Tutto quello che ci hanno loro nel primo tempo glielo abbiamo fatto noi nel secondo tempo. Entrambe le squadre non sono riuscite a fare il secondo gol, incredibile. Ma è stata una partita bella, vibrante, dove le due squadre hanno giocato per vincere. È uscito fuori un pareggio, che oltre a essere un risultato giusto ha fatto divertire entrambe le tifoserie”.
A proposito dei cambi di Hummels e Kone, le volevo chiedere se il motivo era che entrambi erano stati ammoniti. E poi mi sembra che con l’ingresso di Celik in fase di possesso fosse una difesa a quattro, mentre in non possesso ritornavate a difendere a tre.
“Sì, ho cambiato proprio per il timore della seconda ammonizione: volevo continuare a giocare undici contro undici, senza avere il pensiero di non avere sostituito gli ammoniti. Sì, con Celik abbiamo difeso a tre, con Saelemaekers quinto a destra e Angelino quinto a sinistra, e quando poi prendevamo palla lui si doveva allargare e spingere”.
Un Dybala così non si vedeva da tempo: come ha fatto a rivitalizzarlo e quanto lo aiuta la presenza di Saelemaekers?
“Credo che lo aiuti tutta la squadra. E poi lui si sta allenando con continuità, cosa che evidentemente prima non riusciva a fare. Questo ci rende felici, perché quando Paulo è in questo stato di forma è bello pagare il biglietto per vedere questo tipo di campione”.
Come arriva la Roma al derby?
“Adesso recuperiamo le energie spese. La Lazio sta facendo un campionato molto ma molto bello, complimenti ai giocatori e a Baroni che sta facendo un ottimo lavoro. Il derby esce fuori da ogni concetto: il derby è il derby”.