L’attesa è carica di tensione mentre le squadre si preparano a fare il loro ingresso in campo. L’aria fredda di novembre non basta a smorzare l’adrenalina: questa sera si gioca una partita che pesa, e tutti lo sanno. Gli sguardi sono puntati su Gasperini, che ha scelto una formazione coraggiosa, quasi provocatoria, rinunciando a un attaccante di ruolo per puntare sulla fantasia e sulla velocità del duo argentino Dybala-Soulé. Alle loro spalle, un impianto tattico studiato nel minimo dettaglio: Svilar confermato tra i pali, davanti a lui il muro difensivo composto da Hermoso, capitan Mancini e Ndicka. Sulle corsie laterali ci sarà movimento e spinta, con Celik pronto a percorrere la fascia destra e Wesley a presidiare la sinistra. In mezzo al campo, la regia è affidata alla solidità di Cristante, affiancato da Koné e dal dinamico El Aynaoui, chiamati a rompere il gioco e a costruire con rapidità.
Sul fronte opposto, il Milan di Allegri sorprende tutti con un ritorno attesissimo: Rafa Leao, dato in dubbio fino a poche ore fa, partirà titolare. Accanto a lui, l’inedita presenza di Nkunku, una coppia offensiva che promette spettacolo e imprevedibilità. A centrocampo, l’esperienza di Modric si unisce alla freschezza di Ricci e alla potenza di Fofana, mentre sugli esterni spiccano l’ex Saelemaekers e il giovane Bartesaghi, pronti a dare ampiezza e profondità al gioco. In difesa, la linea a tre formata da De Winter, Gabbia e Pavlovic avrà il compito di proteggere Maignan, con Tomori che, a sorpresa, parte dalla panchina. Tutto è pronto, dunque: le luci, il pubblico e la tensione.
1 TEMPO:
Il primo tempo a San Siro è stato un concentrato di emozioni e contrasti, una frazione dai due volti che ha visto la Roma comandare il gioco per lunghi tratti, salvo poi essere punita alla prima vera occasione del Milan. L’avvio è stato tutto di marca giallorossa: Gasperini ha impostato una squadra aggressiva, alta e coraggiosa, capace di soffocare il Milan nel proprio terzo difensivo. Già al primo minuto El Aynaoui ha avuto l’occasione per sbloccare il punteggio dopo un errore in uscita di Maignan, ma il suo destro è terminato a lato. La Roma ha continuato a macinare gioco, conquistando il possesso palla e affacciandosi ripetutamente nell’area rossonera. Soulé ha ispirato, Dybala ha sfiorato la rete con un paio di conclusioni insidiose e Wesley, sulla corsia mancina, ha messo più volte in difficoltà la retroguardia di Allegri. Le occasioni non sono mancate: Ndicka di testa al 10’ ha fatto tremare la porta, poi Dybala e lo stesso Wesley hanno impegnato Maignan, che si è opposto con sicurezza.
Il Milan, dal canto suo, è apparso impacciato e contratto, costretto a rincorrere e spesso chiuso nella propria metà campo. Solo dopo la mezz’ora i rossoneri hanno trovato il modo di respirare, grazie alle accelerazioni di Leao e alla qualità di Modric nel palleggio. Proprio il croato, dopo un periodo di assedio giallorosso, ha orchestrato la risalita del baricentro milanista. Al 39’, la svolta: su un’uscita difettosa della Roma, Leao ha strappato in contropiede sulla sinistra, saltando Ndicka con una progressione irresistibile e servendo un assist perfetto per Pavlovic, che ha freddato Svilar con un sinistro chirurgico da pochi passi. Il gol ha gelato la Roma, incapace di reagire nell’immediato, e ha invece ridato fiducia al Milan, che nel finale di tempo ha sfiorato il raddoppio prima con Nkunku, poi con Fofana, quest’ultimo autore di un errore clamoroso da posizione ravvicinata.
Il primo tempo si chiude così sull’1-0 per i rossoneri, un vantaggio costruito sull’unico vero lampo offensivo della squadra di Allegri, ma pesante sul piano psicologico. La Roma, dominante per oltre mezz’ora, paga a caro prezzo la mancanza di concretezza sotto porta e dovrà ora ritrovare ritmo e lucidità per raddrizzare un match che, per lunghi tratti, sembrava poter controllare.
2 TEMPO:
Il secondo tempo a San Siro si apre con il Milan che rientra in campo con la stessa fame con cui aveva chiuso la prima frazione. I rossoneri, sospinti da un Leao in serata di grazia, partono fortissimo e già nei primi minuti mettono la Roma alle corde. Dopo appena sessanta secondi Ricci sfiora il raddoppio con un destro al volo che accarezza il palo, poi è Fofana a rendersi pericoloso su una palla persa da Koné, trovando la pronta risposta di Svilar. Al 48’ Leao infiamma il pubblico con una giocata da fuoriclasse, ma spreca tutto sul più bello. È solo il preludio di una serie di brividi per la difesa giallorossa: al 50’ Nkunku colpisce il palo da distanza ravvicinata sugli sviluppi di un corner, mentre un minuto dopo lo stesso Pavlovic scheggia il legno, anche se in posizione irregolare. La Roma prova a reagire con un cross di Hermoso e qualche lampo isolato di Dybala, ma il Milan continua a spingere, trovando in Leao l’uomo più ispirato. Al 53’ il portoghese impegna ancora Svilar, straordinario nella deviazione in corner.
Gasperini corre ai ripari e al 51’ cambia volto alla squadra: fuori Soulé ed El Aynaoui, dentro Bailey e Pellegrini per dare ritmo e qualità. L’ingresso del capitano sembra scuotere i giallorossi, che al 62’ sfiorano il pareggio con un cross velenoso di Wesley deviato da Ricci, costringendo Maignan a un grande intervento. Poco dopo Pellegrini ci prova dal limite, ma il suo destro è troppo debole. Il Milan, pur soffrendo, resta pericoloso in ripartenza: Bartesaghi al 68’ sfiora il 2-0 con un mancino incrociato, mentre Leao si vede negare la gioia del gol da un salvataggio miracoloso di Hermoso sulla linea. La Roma cresce nel possesso ma fatica a concretizzare, fino al 78’, quando Dovbyk, appena entrato al posto di Celik, viene steso al limite dell’area. Sulla punizione successiva, la palla calciata da Pellegrini colpisce il braccio largo di Fofana e Guida assegna il rigore. Dybala si presenta sul dischetto, ma Maignan indovina l’angolo e respinge, mantenendo inalterato il vantaggio rossonero e facendo esplodere San Siro.
La tensione cresce col passare dei minuti. Le proteste della Roma si fanno veementi, e l’ammonizione di Fofana segna un finale nervoso. Gasperini gioca le ultime carte: dentro Baldanzi e Tsimikas per Dybala e Hermoso, alla disperata ricerca di freschezza e nuove idee. Wesley è instancabile sulla destra, continua a macinare cross e a costringere Gabbia e Pavlovic a chiusure affannose. Gli ultimi minuti sono un assedio giallorosso: Ndicka e Mancini salgono addirittura in area avversaria, ma la precisione manca e Maignan, sempre sicuro, controlla ogni traiettoria. L’ultimo brivido arriva al 93’, con la torsione di testa di Ndicka su cross di Wesley, terminata di poco a lato.
Il recupero si trasforma in una battaglia fisica e psicologica: Leao, stremato dai crampi, esce tra gli applausi lasciando spazio a Tomori, mentre Mancini viene ammonito per proteste in un finale infuocato. Al triplice fischio, il tabellone dice Milan 1, Roma 0: un risultato che premia la concretezza rossonera e condanna la Roma all’amarezza di una sconfitta immeritata per mole di gioco e occasioni create.
