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Roma Inter: analisi dei due tempi

Lorenzo Pellegrini of AS Roma and Lautaro Martinez of FC Internazionale during the Serie A 2025/2026 football match between AS Roma and FC Internazionale at Stadio Olimpico in Rome (Italy), October 18, 2025.

foto: Antonietta Baldassarre/INSIDEFOTO

PRIMO TEMPO:

Il primo tempo di Roma-Inter si è sviluppato su ritmi elevati e con una netta impronta tattica imposta dall’Inter, capace di indirizzare immediatamente la partita sui propri binari. La squadra di Chivu è entrata in campo con aggressività e organizzazione, trovando il vantaggio dopo appena sette minuti grazie a una giocata magistrale di Barella, che ha approfittato di una disattenzione della retroguardia giallorossa per innescare Bonny. Il giovane attaccante, schierato a sorpresa dal primo minuto al fianco di Lautaro, ha premiato la fiducia del tecnico con una conclusione precisa che ha battuto Svilar, apparso tutt’altro che irreprensibile nell’occasione.

Il gol iniziale ha costretto la Roma a riorganizzarsi in fretta, ma la reazione dei giallorossi è stata più emotiva che concreta. Gasperini ha chiesto subito ai suoi maggiore compattezza tra i reparti, ma la costruzione dal basso ha mostrato limiti evidenti, soprattutto con Ndicka in grande difficoltà nella gestione del pallone. L’episodio più emblematico è arrivato al 15’, quando un suo errore in uscita ha regalato a Mkhitaryan una clamorosa chance per il raddoppio: l’armeno, da posizione favorevole, ha però calciato alto sopra la traversa.

Nonostante il predominio territoriale interista, la Roma ha avuto un paio di occasioni per rimettersi in partita. Al 12’ Pellegrini, dopo una bella percussione centrale, ha costretto Sommer alla deviazione in angolo; poco dopo, al 14’, è stato Cristante a sfiorare la rete con un colpo di testa che è terminato di pochissimo alto. Tuttavia, questi sprazzi offensivi non sono bastati a invertire la tendenza di un primo tempo che ha visto l’Inter sempre più padrona del campo.

Con il passare dei minuti, Barella e Calhanoglu hanno dettato i tempi del centrocampo, alternando verticalizzazioni e cambi di gioco per sfruttare la spinta di Dumfries e Dimarco. Proprio da un’iniziativa dell’esterno sinistro nerazzurro al 23’ è nata un’altra occasione per Lautaro, anticipato all’ultimo istante da un intervento provvidenziale di Mancini. La Roma ha provato a rispondere sulle fasce, soprattutto con Wesley, autore al 30’ di un buon cross sul quale Celik non è riuscito a intervenire per pochi centimetri.

Nel finale di frazione i ritmi sono leggermente calati, con l’Inter attenta a gestire il vantaggio e la Roma incapace di creare reali pericoli. Ndicka ha rimediato un giallo al 40’ per un fallo tattico, simbolo di una serata complessa per la difesa giallorossa, spesso messa in difficoltà dalle accelerazioni di Bonny e dagli inserimenti di Mkhitaryan. Gli ultimi minuti hanno visto i nerazzurri mantenere il controllo del gioco senza correre rischi, fino al duplice fischio che ha sancito la fine del primo tempo sul punteggio di 0-1.

In sintesi, la prima frazione è stata dominata dall’Inter per intensità, lucidità e organizzazione tattica. La Roma ha mostrato buona volontà ma scarsa precisione nei passaggi e difficoltà nel contenere la qualità tecnica avversaria. La sensazione è che, per rimettere in equilibrio la partita, la squadra di Gasperini dovrà cambiare ritmo e trovare maggiori connessioni tra i suoi uomini offensivi, affidandosi all’estro di Dybala e alla leadership di Pellegrini per scuotere un match fin qui in mano ai nerazzurri.

SECONDO TEMPO:

Il secondo tempo di Roma-Inter è stato caratterizzato da una trama diversa rispetto alla prima frazione: la Roma ha alzato il baricentro, spinta dalla necessità di raddrizzare un incontro che si era messo in salita sin dai primi minuti. L’Inter, dal canto suo, ha scelto di gestire il vantaggio con ordine, puntando sulle ripartenze e sull’esperienza dei suoi uomini chiave, difendendo con disciplina e cercando di sfruttare gli spazi lasciati aperti dai giallorossi.

Fin dai primi minuti della ripresa, la squadra di Gasperini ha mostrato un atteggiamento più coraggioso, affidandosi all’estro di Dybala, senza dubbio il più ispirato tra i suoi. L’argentino ha acceso il gioco offensivo con una serie di iniziative personali: al 52’ un suo sinistro ha costretto Sommer a un difficile intervento, mentre al 55’ ha sfiorato la rete direttamente da calcio di punizione. La Roma ha continuato a spingere, ma l’Inter ha saputo rispondere con cinismo: al 50’ un rapido contropiede di Dumfries ha impegnato Svilar, che stavolta si è riscattato dopo l’errore del primo tempo con una parata decisiva.

Il momento clou della partita è arrivato al 60’, quando la Roma ha avuto la più grande occasione per pareggiare: su un corner battuto magistralmente da Dybala, Soulé ha fatto da sponda e Dovbyk, appena entrato, ha avuto la palla del pari a porta praticamente sguarnita, ma il suo colpo di testa è finito incredibilmente alto. È stato l’emblema di una serata stregata per l’attacco giallorosso, capace di creare ma non di concretizzare.

Gasperini ha tentato di dare nuova linfa ai suoi inserendo forze fresche: Ziólkowski ha preso il posto di Ndicka per rafforzare la retroguardia e Dovbyk quello di Pellegrini per aggiungere peso in avanti, mentre più tardi Baldanzi e Bailey hanno cercato di dare vivacità negli ultimi metri. Tuttavia, con l’uscita di Dybala al 74’, la Roma ha perso gran parte della sua capacità di inventare, e l’Inter ne ha approfittato per alzare nuovamente la testa.

Chivu, dal canto suo, ha gestito il vantaggio con scelte mirate: fuori Bonny, autore del gol decisivo, e dentro Sucic per consolidare il centrocampo; successivamente Zielinski e Frattesi hanno dato equilibrio e dinamismo alla manovra nerazzurra, mentre Carlos Augusto ha rilevato Dimarco sulla fascia sinistra per garantire maggiore copertura. Nel finale, proprio Frattesi ha sfiorato il raddoppio con una splendida azione personale conclusa da Mkhitaryan, il cui tiro ha colpito in pieno il palo, a Sommer ormai battuto.

Gli ultimi minuti sono stati un assalto continuo della Roma, che ha provato a sfruttare i calci piazzati, soprattutto con Cristante sempre pericoloso di testa sul primo palo, ma la mira non è stata dalla sua parte. L’Inter, pur arretrando il baricentro, non ha mai perso la lucidità tattica, chiudendo ogni varco e ripartendo quando possibile. A tempo scaduto, un ultimo sussulto giallorosso con Dovbyk e Bailey non ha sortito effetti, e il triplice fischio ha sancito la vittoria di misura dei nerazzurri.

Il verdetto dell’Olimpico è chiaro: l’Inter ha dimostrato maturità, cinismo e solidità, portando a casa tre punti fondamentali grazie a un approccio lucido e a una gestione perfetta del vantaggio. La Roma, pur mostrando una reazione d’orgoglio nella ripresa, ha pagato l’imprecisione sotto porta e una costruzione ancora troppo incerta. La rete di Bonny, giunta nei primissimi minuti, è bastata per decidere un confronto intenso, vibrante e ricco di duelli, ma segnato da un equilibrio rotto soltanto da chi, fin dal principio, ha saputo colpire con freddezza.