#Calcio #In evidenza sito #Roma #Sport

Roma vince in casa contro la Fiorentina. Decisivo Dovbyk

Mile Svilar, eroe di Roma Fiorentina

foto: Andrea Staccioli/INSIDEFOTO

foto: Antonietta Baldassarre/INSIDEFOTO

Sotto il cielo nuvoloso di Roma, tra l’umidità e il caldo di maggio si apre la 35esima partita di campionato, questa volta allo stadio Olimpico che accoglie la Roma di Ranieri, attualmente quarta in classifica con 63 punti, e la Fiorentina di Palladino, ottava in classifica con 59 punti.

Lo stadio con i suoi 63.640 tifosi di casa si riempie di bandiere giallorosse che, pur coprendo parzialmente la visuale, creano uno spettacolo mozzafiato e un’atmosfera unica, calda e piena d’amore per i propri colori: sono proprio i tifosi della Roma il pilastro essenziale della squadra.

La partita inizia, palla alla Roma ma la Fiorentina chiede la metà campo sotto la sud, entrambe le squadre si pongono in campo propositive ma il primo tempo si protrae senza grandi occasioni create da nessuna delle due squadre: la Roma attacca maggiormente ma la difesa della Fiorentina rimane alta e impassibile fino al 45+5 minuto in cui il decisivo Dovbyk sblocca la partita trovando la rete su assist dì Shomurodov portando così la Roma in vantaggio sull’1-0.

Nel secondo tempo la Roma, forse accomodatasi troppo sul suo vantaggio, lascia maggiore spazio ai giocatori della Fiorentina che, al termine dei 15min di riposo, si pongono sul prato più combattivi e vogliosi di trovare la rete per il pareggio.

Al 66esimo Mandragora ben piazzato tenta di lanciare il pallone in rete ma il prontissimo Svilar, con un intervento pazzesco, intercetta il pallone evitando il goal e lasciando i tifosi con il fiato sospeso.

All’83esimo nuova occasione per i viola creata questa volta da Kean tira mirando all’angolo basso di destra della porta ma anche qui Svilar protegge il vantaggio giallorosso parando magnificamente il pallone; i tifosi giallorossi in visibilio esaltano con cori e applausi il loro intoccabile portiere.

Termina al 90+6 la partita che vede trionfare la Roma sul campo di casa avvolta e sostenuta dai suoi tifosi in festa con i giocatori in campo.

Sulle note di “Grazie Roma”, tra bandiere e braccia tese al cielo, in curva sud si estende uno striscione dedicato a Edoardo Bove, ex giocatore giallorosso e oggi giocatore dei viola, costretto però a restare in panchina a causa di un problema cardiaco avuto in campo il 25 gennaio 2025: “Forza Edo…continua a sognare” sono le parole che i tifosi romanisti rivolgono ad uno dei loro migliori giocatori che in lacrime va sotto la sud ad applaudire e ringraziare quelli che resteranno sempre i suoi tifosi.

Ma i festeggiamenti all’Olimpico proseguono per questa vittoria che non solo garantisce alla Roma il quarto posto in classifica sopra la Lazio di Baroni a pari punti e in attesa del risultato di Juve Bologna che si disputa questa sera, ma regala anche grandi emozioni e soddisfazioni poiché segna il 19 risultato positivo per i giallorossi che ora volgono forze e attenzioni alla partita di lunedì 12 maggio in trasferta a Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini, terza in classifica con 68 punti.

“Finché vedrai sventolar questa bandiera…” è il coro che racchiude al meglio la tifoseria romanista di questo pomeriggio che con il sole che comincia a calare e il venticello primaverile lascia lo stadio continuando a cantare e a sventolare atlete le proprie bandiere giallorosse.

Le parole di Claudio Ranieri a SKY SPORT:

Bologna-Juventus la vede a cena? 

(Ranieri ride, ndr) “Vado a cena, vado a cena. Non la vedo. Magari la registro, ma tanto io non devo giocare né con la Juventus né con il Bologna, per cui non serve”.

Ci racconta un po’ di questa partita, perché è stata giocata veramente con tanta adrenalina, tanto coraggio e tanto spirito di sacrificio per portare a casa la vittoria.

“Verissimo, la Fiorentina è una grande squadra con giocatori che hanno una tecnica che ti mette in difficoltà, perché volevamo andarle a pressare alti e non ci siamo riusciti. Questo per merito loro. Ci facevano girare a vuoto, allora dopo ho detto ‘aspettiamoli, perché sennò sprechiamo energie e non riusciamo a cavarne un ragno dal buco. 

Per cui è stato importante aver fatto gol alla fine del primo tempo e così abbiamo potuto gestire nel miglior modo possibile – oserei dire – le risorse umane dei miei giocatori”. 

Però lei ci ha messo del suo, nel senso che l’undici iniziale era lo stesso del Meazza, però lei ha fatto cinque cambi che, nel momento del bisogno, hanno permesso di tenere questo risultato, e non era semplice gestire questo risultato. 

“No, non era semplice perché, lo ripeto, questa è veramente una signora squadra. Mi ha impressionato nel vederla, nel studiarla e sono stati veramente bravi. Noi siamo stati belli, decisi, determinati, abbiamo sofferto ma non abbiamo mai mollato e queste sono le partite che più mi piacciono”. 

Io voglio capire come sei riuscito a entrare nella testa di un giocatore come Soulé, facendo fargli fare il quinto: sul cross arriva e difende bene. C’è del lavoro dietro e il merito penso che sia il tuo, perché sei riuscito a convincere un ragazzo, oltre a tutta la squadra, che si deve fare una fase difensiva.

“Il ragazzo è disponibilissimo, perché ha sofferto molto la prima parte di stagione, quando non giocava. Adesso io gli ho dato fiducia e lui è quell’uomo in più che non ti aspetti, lì su quella fascia salta l’uomo, mette i palloni dentro, copre bene. Perché vedendolo in casa contro il Napoli, andava sempre a raddoppiare, ad aiutare Celik quando c’era Neres che lo puntava. E vedevo che era difficile saltarlo. Allora mi è venuta quest’idea. Sai, giocando, allenandoti, conosci sempre meglio i tuoi giocatori e il ragazzo sta facendo veramente dei sacrifici enormi. Però è bravo, perché poi quando ti punta sa quello che deve fare”. 

Sei proprio bravo tu o siamo stati irrispettosi noi delle volte nei confronti dei tuoi giocatori? 

“Dico che l’allenatore da solo non può fare nulla: ci vogliono buoni giocatori. Io ho avuto la fortuna di prendere questa squadra in un momento in cui loro avevano bisogno di una scialuppa di salvataggio, di qualcosa che li tirasse fuori dalle sabbie mobili. Mi hanno ascoltato come si fa con un padre, perché io gli ho sempre parlato con il cuore in mano, dicendo quello che io volevo da loro. 

Loro sono stati bravi nel seguirmi, nell’impegnarsi, nel non mollare mai. Ecco, adesso chi non ha giocato sicuramente sarà arrabbiato, deluso, ma i miei collaboratori dicono che è uno spettacolo vederli allenarsi. Spingono al massimo perché vogliono un posto in squadra e questo a me fa enormemente piacere”.

L’1-0 sono tre punti e vale lo stesso nel calcio. Non è che non vale, no?

“Io dico che il calcio è bello proprio perché ci sono più idee, ci sono allenatori che la pensano in una maniera diversa e tutto questo rende lo spettacolo del calcio molto intrigante, molto bello. Poi bisogna saperlo leggere durante le partite, devi sapere quello che ti possono dare i tuoi giocatori, come puoi mettere in difficoltà la squadra avversaria o come puoi fare tu a non metterla nelle migliori condizioni per farti gol. Noi abbiamo dato qualche chance a Kean, che è un grandissimo attaccante, però poi abbiamo difeso molto bene”.

Una galleria a parte la vogliamo dedicare a Edoardo Bove!