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Roma, bollente di passione e talento: il 61° Trofeo Settecolli chiude tra applausi, conferme e promesse

foto: Riccardo Piccioli

Né i 42 gradi sull’asfalto né il sole a picco sulle tribune hanno fermato la corsa del nuoto azzurro. Il 61° Trofeo Settecolli IP – Internazionali di Nuoto si chiude tra il boato di uno Stadio del Nuoto gremito e l’eco di prestazioni che raccontano molto più di una semplice tappa estiva. È stato un palcoscenico rovente – in ogni senso – dove i giovani hanno preso il centro della scena, i campioni hanno rilanciato le proprie ambizioni e il pubblico ha risposto con un tifo da grandi occasioni.

Sotto un cielo immobile e un clima da piena estate tropicale, Sara Curtis ha fatto impazzire le tribune con la sua doppietta da fuoriclasse: prima nei 100, poi nei 50 stile libero, la 18enne di Savigliano ha confermato di essere la figura più luminosa del nuoto azzurro al femminile. Il suo 24”74 nei 50, a un soffio dal primato personale, racconta non solo di gambe brucianti e bracciate affilate, ma di una maturità tecnica e mentale che non conosce soste. Nel duello generazionale con la mai doma Silvia Di Pietro – seconda in 24”81 – c’è tutta la bellezza dello sport: rispetto, competitività e passaggio del testimone, ma con orgoglio. Un abbraccio, a fine gara, che vale più di mille cronometri.

Dove serve personalità, Thomas Ceccon risponde presente. Dopo il secondo posto nei “suoi” 100 dorso, l’olimpionico veneto ha preso in mano il copione dei 200 e lo ha riscritto con forza, intelligenza e quel pizzico di rabbia agonistica che lo rende unico. Il suo 1’56”55 non è solo il crono della vittoria, ma la dimostrazione che anche quando non si è al top, la classe trova sempre il modo di emergere. Dietro di lui, un giovane che cresce a vista d’occhio: Christian Bacico, terzo, regala al pubblico un’altra bella storia azzurra.

Quando un diciottenne batte un campione del mondo, il racconto si fa già leggenda. Carlos D’Ambrosio, stile libero scolpito nella grinta e nel talento, ha incendiato la vasca dei 200 stile portando a casa una vittoria pesantissima contro James Guy. Il suo 1’45”99 è un biglietto da visita da presentare con orgoglio a Singapore e un segnale inequivocabile alla nazionale: qui c’è un ragazzo che ha fame, cuore e un futuro tutto da nuotare.

Ha atteso l’ultimo giorno e l’ultima gara per calare il suo asso, come solo i grandi sanno fare. Gregorio Paltrinieri, alla prima stagionale in vasca, è stato secondo nei 1500 stile alle spalle del solito irresistibile Wellbrock. Ma il suo 14’58”22, per ritmo, intelligenza e solidità, è la testimonianza di un campione che anche quando arrugginito sa ancora accendere l’acqua. La vasca del Foro resta un porto sicuro per SuperGreg, che qui torna sempre con emozione e gratitudine.

Il bilancio tecnico del DT Cesare Butini parla chiaro: il nuoto italiano è in piena trasformazione, con giovani che scalpitano e veterani che resistono. La Curtis e D’Ambrosio rappresentano la nuova onda, mentre gli “anziani” come Ceccon e Di Pietro mostrano ancora orgoglio e classe. In attesa delle convocazioni per i Mondiali di Singapore – in programma dal 27 luglio – il Settecolli si conferma come il laboratorio ideale dove testare condizione, ambizioni e identità della nazionale.

Sotto il sole cocente di Roma, il nuoto azzurro ha risposto con bracciate potenti e sorrisi sinceri. Il conto alla rovescia verso Singapore è iniziato, ma il termometro dell’entusiasmo, quello, segna già estate mondiale.