Carlos Alcaraz è tornato. Dopo settimane vissute a inseguire la condizione migliore, il murciano ritrova il suo tennis proprio dove ne aveva più bisogno: sul rosso del Foro Italico, nella notte romana che lo ha visto piegare Laslo Djere con il punteggio di 7-6(2) 6-2. Un successo netto, almeno nel punteggio finale, ma costruito con pazienza e lucidità, specialmente in un primo set dove lo spagnolo ha dovuto scavare a fondo per far emergere il proprio gioco contro un avversario ostico e determinato.
La giornata di Alcaraz, in realtà, era cominciata molte ore prima del primo punto ufficiale. Nove, per la precisione, quelle che il giovane campione ha deciso di anticipare rispetto all’orario previsto per il match serale. Una scelta dettata da esigenze particolari: tra allenamenti e tabella di marcia, il murciano voleva assicurarsi un pomeriggio libero per seguire in tranquillità il ‘clasico’ spagnolo tra Barcellona e Real Madrid. La siesta calcistica ha funzionato da perfetto carburante per una serata che, almeno nei primi giochi, si era complicata più del previsto.
Djere, specialista della terra battuta e forte dei suoi quattro titoli sulla superficie, ha iniziato con grande aggressività, approfittando delle condizioni umide e lente del Centrale per sorprendere Alcaraz con un break in apertura. Un avvio che ha messo alla prova la tenuta mentale del giovane spagnolo, costretto ad inseguire sin dai primi scambi. Ma l’illusione del serbo si è scontrata con la crescita costante del suo avversario, che punto dopo punto ha trovato le misure del campo, del rivale e del match.
La differenza si è vista tutta nel tie-break, dove Alcaraz ha alzato il livello proprio nel momento in cui contava di più, lasciando solo le briciole a un Djere che già accusava i primi segnali di difficoltà fisica. Il medical time out a inizio secondo set, per un problema al braccio destro, ha solo anticipato un copione che ormai sembrava scritto. Nei primi quattro giochi del secondo parziale Alcaraz ha impresso un’accelerazione letale, mettendo al sicuro il vantaggio e chiudendo ogni spiraglio alla rimonta del serbo.
Con il pass per gli ottavi di finale ormai in tasca, lo spagnolo ha saputo gestire il finale senza affanni, mostrando quella maturità tattica che, unita al suo talento naturale, lo rende uno dei candidati più credibili per conquistare il titolo romano, l’unico grande torneo su terra che ancora manca alla sua bacheca.
“Sapevo che sarebbe stato un avvio complicato, e così è stato – ha spiegato Alcaraz dopo la partita –. Djere ha giocato un ottimo primo set, solido, preciso, e io ho faticato a trovare ritmo. Quando ha servito per il set mi sono detto di restare calmo, di cercare un varco, e sono felice di esserci riuscito. Nel secondo parziale ho alzato il livello, ho sfruttato le occasioni e ho gestito bene la partita. Tornare dopo un infortunio non è semplice, ma non ci ho pensato troppo: mi sono concentrato su cosa dovevo fare”.
Ora lo attende un ottavo di finale ad alto coefficiente di difficoltà contro Karen Khachanov, avversario tosto, dal gioco potente e capace di mettere in difficoltà chiunque sul circuito.