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Alcaraz, la finale è realtà: “Sarà bellissimo giocare contro Jannik in Italia”

Carlos Alcaraz

foto: Antonietta Baldassarre/INSIDEFOTO

Carlos Alcaraz sorride, rilassato e affamato allo stesso tempo, mentre racconta la sua emozione nel raggiungere la prima finale agli Internazionali BNL d’Italia. Con la vittoria su Lorenzo Musetti in semifinale, il fuoriclasse spagnolo, già quattro volte campione Slam, scrive un nuovo capitolo del suo romanzo sportivo, ma guarda subito oltre: domenica 18 maggio, ore 17, lo attende l’epilogo romano, che ci regalerà un nuovo, attesissimo duello con Jannik Sinner.

“Spero proprio di affrontarlo di nuovo – confessa Carlos nella conferenza post-partita – sarà bellissimo sfidarlo qui, in Italia. Ogni volta che giochiamo l’uno contro l’altro nasce una battaglia, è sempre una sfida dura ma meravigliosa. Il pubblico sarà tutto per lui, ma questo rende la partita ancora più speciale”. Con Sinner, Alcaraz ha costruito negli ultimi anni una delle rivalità più entusiasmanti del tennis contemporaneo: due talenti generazionali, due stili diversi, ma una passione comune per la competizione e lo spettacolo.

Contro Musetti, Carlos ha avuto bisogno di tutta la sua solidità per uscire vincente da una semifinale resa complicata dal vento e dall’elevata posta in palio. “Non è stata una partita brillantissima, le condizioni erano difficili per entrambi. Lorenzo è partito un po’ contratto, con tanti errori, e io sono riuscito ad approfittarne. Ma nel secondo set è salito moltissimo di livello, ha spinto, ha trovato ritmo, ha messo pressione. Anche il pubblico era con lui, e lo capisco: giocare in casa può darti tanto ma anche metterti addosso una pressione difficile da gestire”.

A differenza del collega italiano, Alcaraz ha mostrato grande maturità emotiva nei momenti decisivi del match. “Sono stato bravo a restare calmo, a tenere il controllo delle emozioni – riflette – credo che questa sia stata la chiave della partita. Ho saputo aspettare il momento giusto per tornare aggressivo”. Un bagaglio di esperienza che il talento di El Palmar ha costruito in fretta, nonostante la giovane età, e che ora porta con sé in ogni grande appuntamento.

A chi gli chiede di Jannik Sinner, Alcaraz non risparmia parole di stima. “Non ci siamo sentiti durante i mesi della sua pausa, ma è normale: ognuno pensa alla propria carriera. Fuori dal campo c’è rispetto, anche se non siamo amici strettissimi. Alla fine, siamo rivali. Ma quello che ha fatto al rientro è straordinario, è bello rivederlo sul tour. So che per lui non è stato facile, capisco anche se si è sentito un po’ solo”. Parole sincere, quelle del campione spagnolo, che riconosce il valore umano e sportivo del suo avversario più diretto.

Infine, Carlos si sofferma su un aspetto spesso sottovalutato del suo tennis: la gestione delle scelte tecniche. “A volte, quando vedo arrivare la palla, mi vengono in mente troppe cose – ammette – prendo decisioni d’istinto, non sempre giuste. Sto lavorando su questo, specialmente in giornate difficili come oggi. Serve pazienza, bisogna aspettare il momento per colpire davvero bene. E quando lo scambio si allunga, superati i dieci colpi, devi essere pronto alla battaglia. Il tennis oggi è così: sopravvivere, aspettare, colpire”.