Con la coppa tra le mani, gli occhi che brillano e un sorriso che non smette di esplodere, Jasmine Paolini scrive una pagina storica del tennis italiano. È lei la nuova regina del Foro Italico, la prima azzurra a vincere gli Internazionali BNL d’Italia dopo quarant’anni esatti dall’impresa di Raffaella Reggi, anche se quell’edizione del 1985 si disputò a Taranto. Oggi, invece, tutto è accaduto sotto il cielo di Roma, davanti a un pubblico in estasi e con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad applaudire in tribuna.
In finale, Jasmine ha superato Coco Gauff, numero 3 del mondo, con un convincente 6-4 6-2 in un’ora e 29 minuti. Una vera e propria lezione di tennis tattico, costruita punto su punto con pazienza, lucidità e un’attenzione al dettaglio che ha reso impotente una delle giocatrici più esplosive del circuito. I numeri raccontano molto: 12 vincenti e 20 gratuiti per l’azzurra, contro 20 vincenti e ben 55 errori per l’americana, spaesata, fallosa, mai davvero in partita.
Per la 29enne di Bagni di Lucca, attuale numero 5 del ranking WTA e sesta testa di serie, si tratta del terzo titolo in carriera (dopo Portoroz 2021 e Dubai 2024), il secondo in un WTA 1000. In questa edizione del torneo ha lasciato per strada solo un set – quello contro Shnaider nei quarti – ma ha dominato il resto del tabellone con la maturità e l’efficacia di chi sa che questo è il suo momento.
La partita, fin dai primi scambi, ha raccontato la storia di una giocatrice – Gauff – incapace di trovare soluzioni e travolta dall’intelligenza tennistica dell’avversaria. Dopo un avvio di set equilibrato, Jasmine ha sfruttato con freddezza gli errori dell’americana, portandosi sul 3-1 e mantenendo poi il vantaggio con determinazione. Il primo set si è chiuso con una prima vincente sulla riga: simbolo di un tennis preciso e consapevole.
Nella seconda frazione, Paolini ha dilagato: break immediato, conferma del vantaggio, secondo break con un Gauff completamente in confusione (clamoroso il tentativo di drop-shot di diritto finito sotto rete), e un 4-1 che ha lasciato spazio solo alla passerella finale. Due match-point nel game conclusivo: sul secondo, la risposta della statunitense vola via e il Centrale esplode.
Quando in sottofondo Frida Bollani canta “We are the champions”, Jasmine si lascia andare: si velano gli occhi, ma non il sorriso. Perché questo non è solo un trionfo sportivo: è la realizzazione di un sogno cullato da bambina, quando sedeva sugli spalti del Foro Italico ad ammirare le grandi. “Pensare di sollevare questa coppa non era nemmeno nei miei sogni”, ha detto dopo la premiazione. Oggi, invece, quella coppa è sua.
Ma non è finita qui. Domani Jasmine tornerà in campo per la finale del doppio, accanto a Sara Errani, che in tribuna non ha trattenuto le lacrime di gioia. Un’altra occasione per scrivere ancora la storia, per aggiungere una pagina al libro di un’edizione degli Internazionali d’Italia che, comunque vada, resterà indimenticabile.
Roma ha una nuova regina. E si chiama Jasmine Paolini.