A volte, il tennis sa scrivere trame che neanche il più visionario degli sceneggiatori oserebbe immaginare. E oggi, 17 maggio, sul Centrale del Foro Italico, andrà in scena una finale che racchiude due percorsi agli antipodi, ma destinati a incrociarsi nel momento più alto: Jasmine Paolini contro Coco Gauff, Italia contro Stati Uniti, la storia contro la consacrazione.
Sono passati esattamente quarant’anni da quando Raffaella Reggi, nel 1985, iscrisse il suo nome nell’albo d’oro degli Internazionali BNL d’Italia. Lo fece a Taranto, unica edizione disputata fuori Roma, e fu una doppietta: titolo in singolare e in doppio. Da allora, nessuna azzurra è più riuscita a ripetersi. Ci andò vicina Sara Errani nel 2014, ma si arrese in finale a Serena Williams e a un infortunio nel momento decisivo. Ora tocca a Jasmine Paolini provarci, e lo fa nel modo più inatteso e al tempo stesso più emozionante.
Fino a quest’anno, la 29enne di Bagni di Lucca non aveva mai vinto più di una partita a Roma. Oggi è a cinque successi consecutivi e si appresta a giocare la sua prima finale in carriera al Foro, l’ottava in assoluto, la seconda a livello WTA 1000 dopo Dubai 2024. A 29 anni e 123 giorni, Jasmine è la terza finalista più “esperta” nella storia del torneo dopo Helga Masthoff (1971) e Li Na (2012). Ma più dei numeri, a colpire è la forza tranquilla con cui ha attraversato il tabellone: un solo set perso in cinque partite, il primo dei quarti contro la russa Shnaider, e poi una progressione fatta di solidità mentale, variazioni di ritmo e un tennis sempre più maturo.
Di fronte a lei ci sarà Coco Gauff, 21 anni, numero 3 del mondo e quarta testa di serie, già finalista a Madrid due settimane fa e determinata a mettere le mani su un trofeo pesante sulla terra, una superficie che ha imparato a dominare con sempre maggior consapevolezza. La statunitense ha superato due volte la semifinale di Roma senza riuscire ad andare oltre (fermata da Swiatek nel 2021 e nel 2024), ma stavolta ha tenuto i nervi saldi, vincendo una semifinale-marathon contro Zheng Qinwen durata 3 ore e 32 minuti. Una prova di resistenza, talento e cuore.
Il bilancio degli scontri diretti sorride a Gauff, avanti 2-1, ma l’unica vittoria italiana è anche la più recente: un mese fa, nei quarti di Stoccarda, Jasmine riuscì a piegare l’americana sulla terra indoor, confermando una crescita che oggi si misura anche nei risultati. Entrambe arrivano a questo appuntamento con numeri da prime della classe: Paolini ha un bilancio stagionale di 21 vittorie e 8 sconfitte, Gauff di 24 successi e 7 battute d’arresto. E se l’azzurra ha due titoli in bacheca (Portoroz 2021 e Dubai 2024), l’americana può già vantare nove trofei, l’ultimo alle Finals di Riyad dello scorso novembre.
Ma oggi pomeriggio, ogni statistica sarà sospesa nell’attimo in cui le due finaliste incroceranno lo sguardo al centro del campo. Ci sarà una nuova regina del Foro Italico, e il suo nome, Jasmine o Coco, sarà comunque destinato a restare nella memoria. Perché da una parte c’è la favola italiana, quella che sa di riscatto, di maturità raggiunta, di orgoglio nazionale. Dall’altra, il talento precoce diventato ormai una certezza del circuito, in cerca di un titolo che la consacri anche sulla terra europea.
Roma attende, il Centrale è pronto. La storia è a un passo.
