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Medvedev incanta Piazza del Popolo: il tennis d’élite conquista il cuore di Roma

Daniil Medvedev

foto: Antonietta Baldassarre/INSIDEFOTO

Roma accoglie il tennis internazionale come solo lei sa fare: con eleganza, calore e uno scenario mozzafiato. Daniil Medvedev debutta sul campo allestito a Piazza del Popolo per una sessione d’allenamento che diventa un piccolo spettacolo nel cuore pulsante della città eterna.

È bastato uno sguardo per capire che anche lui, Daniil Medvedev, ne è rimasto colpito. Piazza del Popolo, con la sua geometria armoniosa e le tre arterie che vi confluiscono – via del Babuino, via di Ripetta e via del Corso – è diventata per un’ora la casa del tennis mondiale. Ai piedi del Pincio, davanti a tribune gremite e sotto lo sguardo silenzioso dell’obelisco, il campione russo ha preso confidenza con il suo nuovo “centro di gravità tennistico” romano.

Non era una partita ufficiale, non c’erano punti in palio né arbitri in sedia alta. Eppure, il fascino dell’evento era tutto lì: un allenamento diventato attrazione, un palleggio che si trasforma in esperienza collettiva, in connessione diretta tra sportivo e spettatore. Medvedev, affiancato da Corentin Moutet – il funambolico e imprevedibile francese – ha mostrato uno spaccato del suo mondo: movimenti calibrati, colpi precisi, un atteggiamento disteso ma sempre attento.

Moutet, da parte sua, ha portato in dote non solo talento ma anche quella vena imprevedibile che lo contraddistingue. Quando rialza una palla con il piede sinistro, in mezzo alla routine di scambi sulla diagonale, le tribune esplodono in applausi sinceri. È tennis, ma è anche spettacolo. È gesto tecnico, ma anche gesto umano.

L’allenamento si trasforma progressivamente in una danza tattica. Diagonale destra: dritto liftato del russo contro rovescio carico del francese, una battaglia di traiettorie che affascina i presenti. La diagonale sinistra, invece, rivela la rapidità esplosiva del braccio di Moutet contrapposta all’altezza costante e ipnotica del rovescio a due mani di Medvedev, uno dei più difficili da leggere nel circuito.

Ma è quando i due si lasciano andare ai colpi lungolinea che l’atmosfera si accende davvero. Ogni palla che taglia il campo da parte a parte è un’esclamazione, ogni vincente è accolto da un’ovazione. Sotto il cielo di Roma, il tennis si fa arte da strada, elegante e accessibile.

Il messaggio è chiaro e potente: portare il tennis tra la gente, dentro la città. Non più chiuso tra le mura degli stadi, ma vivo tra i palazzi, le piazze, i passanti incuriositi. È questa la vera missione del campo di Piazza del Popolo, una delle intuizioni più riuscite degli Internazionali BNL d’Italia.

Non si tratta solo di promuovere il torneo – già tra i più prestigiosi al mondo – ma di nutrire una relazione, quella tra il tennis e Roma, che ha radici antiche e che oggi si rinnova nel segno della condivisione. Un’ora di palleggio gratuito, visibile da tutti, vale quanto mille spot: è testimonianza concreta di uno sport che vuole e sa aprirsi.

Quello visto oggi non è solo il Medvedev tattico e glaciale che conosciamo sul cemento dei grandi tornei. A Roma si è mostrato anche il Daniil più spontaneo, capace di scherzare con il suo sparring dopo un colpo stoppato dal nastro, di sorridere al pubblico, di lasciare spazio alla leggerezza in un contesto che gli appartiene, sì, ma che è stato anche reso suo per una volta dal calore romano.

I bambini sulle tribune, le famiglie affacciate alle balaustre, i curiosi fermi tra una passeggiata e l’altra: tutti uniti in un’unica, semplice reazione. Applausi. Per un campione, certo, ma anche per un’idea: quella che il tennis possa essere di tutti, ovunque.