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Paolini, pioggia e cuore: Roma applaude la sua eroina. Dopo 11 anni, un’azzurra è di nuovo in semifinale

Jasmine Paolini

foto: Antonietta Baldassarre/INSIDEFOTO

Nel cielo incerto sopra il Centrale del Foro Italico, è caduta una pioggia leggera, quasi provvidenziale. Una tregua dal cielo che Jasmine Paolini ha saputo trasformare in opportunità, ribaltando una partita che sembrava ormai nelle mani della sua avversaria e scrivendo una pagina storica per il tennis femminile italiano. Dopo undici anni dall’ultima impresa firmata Sara Errani, una giocatrice azzurra torna tra le migliori quattro degli Internazionali BNL d’Italia. E lo fa con una rimonta che è insieme battaglia, racconto emotivo e dimostrazione di maturità.

Jasmine, numero 5 del ranking WTA e sesta testa di serie, ha battuto la russa Diana Shnaider, n.11 al mondo, con il punteggio di 6-7(1) 6-4 6-2 dopo oltre due ore di gioco ad altissima tensione. Il pubblico romano, infuocato come in un derby calcistico, ha sostenuto la 29enne di Bagni di Lucca in ogni momento difficile. E ce ne sono stati. Tanti. Soprattutto in quel secondo set in cui la russa, solida e aggressiva, l’aveva messa con le spalle al muro sul 4-0. Poi, la pausa per pioggia. Poi, Sara Errani.

Sì, proprio lei. L’ultima italiana ad aver accarezzato la finale a Roma nel 2014, oggi presenza silenziosa ma fondamentale. Durante lo stop forzato, Jasmine ha ricevuto un coaching che si è rivelato decisivo. “Giocale tutto il tempo sul rovescio: non tirarle sul diritto se non hai una palla facile”, le ha detto Sara. Un consiglio semplice, chiaro, chirurgico. E Jasmine, da vera top player, ha saputo ascoltare, elaborare, e poi applicare.

Alla ripresa del gioco, si è vista una Paolini diversa. Più aggressiva, più lucida, più determinata. Ha rimontato punto dopo punto, game dopo game, fino a chiudere il secondo set con un parziale di 6-0 a testimonianza di una supremazia tecnica e mentale netta. Il terzo è stato pura gestione, con Shnaider ormai priva di energia e idee, mentre il pubblico spingeva l’azzurra verso un traguardo che a inizio torneo sembrava quasi impensabile.

Non è solo un risultato, quello della semifinale. È il segno di una trasformazione compiuta. Jasmine Paolini non è più una giocatrice in crescita: è ormai una realtà solida del circuito, capace di rimanere lucida nei momenti più complicati, di ascoltare, correggere e vincere. È una tennista che ha imparato ad abitare il proprio talento.

“È un sogno essere in semifinale a Roma. Non avevo mai vinto più di una partita qui, ora sono a quattro”, ha detto a fine match, con la voce rotta dall’emozione ma con lo sguardo fiero. Ha ringraziato la pioggia, sì, ma soprattutto il pubblico e Sara Errani, che le ha offerto un pezzo della propria esperienza nel momento più critico. E con un sorriso, ha rivolto un pensiero anche a Jannik Sinner: “Mi dispiace che venga a piovere adesso che deve giocare Jannik… ‘Muso’ non so quanto sta… speriamo di andare avanti tutti quanti insieme”.

La semifinale la vedrà opposta alla statunitense Peyton Stearns, rivelazione del torneo. Ma ormai non è più il caso di parlare di sorprese: Jasmine Paolini è lì perché lo merita.