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Roma ha il suo tabellone: Sinner debutta sabato e sogna una finale con Alcaraz

Centrale del Tennis, Foro Italico, Internazionali

foto: Riccardo Piccioli

Il sorteggio degli Internazionali d’Italia ha svelato il percorso dei protagonisti. Tutti gli occhi su Jannik Sinner, che rientra ufficialmente in gara sabato 10 maggio contro Federico Cinà o Mariano Navone. Ma il rischio derby non è solo per lui: anche Jasmine Paolini potrebbe incrociare una connazionale già al secondo turno. Il Foro Italico è pronto a vivere due settimane incandescenti.

Sotto lo sguardo scintillante della Fontana di Trevi, tra i flash dei fotografi e le prime avvisaglie di quello che sarà un maggio romanissimo di tennis e folla, il tabellone degli Internazionali BNL d’Italia ha finalmente preso forma. Ed è subito emozione, tensione, attesa. Perché questa non è una semplice edizione del torneo capitolino, ma la prima con Jannik Sinner numero uno del mondo. E come se non bastasse, è anche quella del ritorno ufficiale, in competizione, dopo i tre lunghissimi mesi di sospensione.

L’appuntamento con la storia è fissato per sabato 10 maggio, direttamente al secondo turno, contro il vincente della sfida tra Federico Cinà – talento azzurro appena sbocciato – e l’argentino Mariano Navone, specialista della terra battuta. Sarà un esordio delicato, carico di simboli e aspettative. Cinà lo sa bene: “Spero di superare il primo turno, ma so che affrontare Sinner sarebbe un sogno. È un esempio per tutti noi”. Parole che pesano, dette con rispetto e anche un filo di emozione. L’Italia tennistica si ritrova tutta in quel passaggio di testimone generazionale, tra chi ha appena iniziato a camminare e chi ormai corre a velocità da vetta mondiale.

Il sorteggio ha tenuto fede al suo spirito teatrale: il cammino di Sinner potrebbe condurlo, nei quarti di finale, al confronto con il norvegese Casper Ruud – fresco di trionfo a Madrid – o, suggestione non da poco, con Matteo Berrettini, che ha pescato il vincente del match tra Fognini e il britannico Jacob Fearnley. In semifinale, all’orizzonte ci sarebbero Taylor Fritz o Alex De Minaur, mentre Carlos Alcaraz, se reggerà fisicamente, lo attende solo in un’ipotetica finale. Sogni, sì. Ma anche incastri possibili. Roma li ha disegnati, ora tocca ai protagonisti dargli forma.

L’altro volto italiano che ha fatto breccia nei cuori dei tifosi, Jasmine Paolini, avrà anch’essa un percorso non privo di insidie. Testa di serie numero 6, la tennista toscana entrerà in gioco dal secondo turno, dove potrebbe subito ritrovarsi in un derby tricolore contro Giorgia Pedone. Ma sarà prima la giovane siciliana a dover superare l’ostacolo rappresentato dalla neozelandese Lulu Sun. Rischio derby subito, anche per lei. Roma chiama, l’Italia risponde.

Nel tabellone femminile, però, non c’è solo Paolini. Arianna Zucchini, al debutto, potrebbe incrociare Coco Gauff già al secondo match. Tyra Caterina Grant, la nuova promessa italoamericana, affronterà la diciannovenne Alexandra Eala, cresciuta sotto l’ala di Rafa Nadal. Una sfida generazionale e stilistica che promette spettacolo. E poi Errani contro Naomi Osaka, match di fascino e di storia, la Cocciaretto contro Avanesyan, la Urgesi contro Andreescu, Stefanini contro Kudermetova, Bronzetti contro Sevastova, Brancaccio contro Stearns. La pattuglia azzurra è nutrita, ambiziosa, pronta a infiammare le giornate romane.

Anche in campo maschile, l’Italia si presenta compatta. Lorenzo Musetti, testa di serie numero 8, è dalla parte opposta del tabellone rispetto a Sinner: debutterà contro Medjedovic o un qualificato, ma nel suo cammino c’è l’ombra lunga di Zverev. Mattia Bellucci se la vedrà con Pedro Martinez, Gigante contro Rinderknech, Arnaldi con Bautista Agut, derby tra Nardi e Cobolli. Sonego e Passaro, per iniziare, sfideranno un qualificato. Infine Luciano Darderi, che incrocerà il cinese Yunchaokete Bu.

Roma è pronta, i nomi sono scolpiti, i cuori già in fibrillazione. Sinner non fa proclami: “Non voglio pensare troppo in avanti. Superare il primo turno sarà già qualcosa. La vera sfida è tornare, e farlo davanti a tanta gente. C’è gioia, ma anche un po’ di tensione. È normale. L’importante è continuare a lavorare come fatto in questi mesi”. Con lui, il Foro Italico avrà un nuovo re da incoronare. Ma prima ci saranno da attraversare tre giri di campo, tre prove, tre settimane piene di storie.