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Sinner ai quarti, Roma canta: è festa doppia al Foro

Jannik Sinner of Italy during the match against Jesper de Jong of The Netherlands at the Internazionali BNL d'Italia 2025 tennis tournament at Foro Italico in Rome, Italy on May 12, 2025. Jannik Sinner won 6-4, 6-2.

foto: Antonietta Baldassarre/INSIDEFOTO

Alle 21.43 di una serata umida e complicata, sotto un cielo che sembrava voler trattenere la pioggia solo per non rovinare il momento, Jannik Sinner ha chiuso con una seconda vincente il match contro Francisco Cerundolo e ha mandato in delirio il Centrale del Foro Italico. La vittoria per 7-6(2) 6-3, più faticata di quanto il punteggio lasci intendere, lo proietta per l’ennesima volta tra i migliori otto. Un’altra tacca su un 2024 che ha ormai assunto i contorni della consacrazione: ogni torneo giocato, da gennaio ad oggi, lo ha visto arrivare almeno ai quarti di finale.

Una continuità che sa di dominio, costruita punto su punto, con la calma e l’intelligenza di chi ha capito che il talento non basta, che per vincere serve anche adattarsi. E a Roma, dove il campo bagnato e pesante rendeva tutto più lento e faticoso, Sinner ha dimostrato ancora una volta di essere molto più di un fuoriclasse tecnico: è un campione mentale.

Il primo set è stato una partita nella partita. Non sono bastate quattro palle break nel primo game per indirizzare subito l’incontro: Cerundolo, solido e coraggioso, ha saputo contenere l’urto e restare attaccato al match. Quando l’argentino ha concesso il servizio sul 3-2, Jannik non ha saputo consolidare e ha subito l’immediato controbreak, in un sesto game interminabile, da diciotto punti, che ha mostrato tutte le insidie del confronto. Il servizio, appesantito dalle condizioni, non portava i soliti dividendi; il diritto funzionava a intermittenza; e perfino le discese a rete, tentate per cambiare ritmo, erano più laboriose che risolutive. Ma in mezzo alle difficoltà, è emerso il Sinner che non si piega. Quello che ragiona, che studia, che non si lascia trascinare fuori dalla partita.

Nel tie-break, il colpo di scena: con il punteggio in bilico, Jannik forza un errore di Cerundolo con un diritto profondo e preciso. È la crepa decisiva: da lì in poi, lo spartito cambia. Il primo set è suo, conquistato con meno vincenti ma con molti meno errori dell’avversario. La cifra della sua maturità è tutta lì, nel saper vincere anche quando il braccio non è perfetto.

Il secondo parziale inizia con una pausa medica, per una vistosa vescica sotto il piede destro. Il volto di Jannik, mentre lo staff medico interviene, racconta dolore e fastidio. Ma al rientro in campo è come se il dolore fosse stato messo in un angolo. Sinner riparte, prende il break, e comincia finalmente a volare. Il tennis torna fluido, i colpi pesanti, la convinzione assoluta. Sul 4-1, dopo un punto spettacolare, arriva il pugno verso Vagnozzi, Cahill e tutto il box: un gesto istintivo, autentico, che parla di sintonia e fame.

Il controbreak sul 5-2 è solo una sbavatura. L’argentino prova l’ultima fiammata, annulla un match point, ma sul secondo non può nulla. Il diritto lungo consegna a Sinner la 24esima vittoria consecutiva, la 63esima nelle ultime 64 partite contro giocatori fuori dalla top 10. Numeri impressionanti, da leader. E non solo per le statistiche: Jannik è il primo italiano a scendere in campo da numero 1 del mondo al Foro Italico. Solo Volandri, prima di lui, aveva centrato due quarti nel torneo romano. Ora, Sinner è pronto a scrivere una nuova pagina.

Il Centrale canta, lo acclama. “Ole Ole, Sinner Sinner”. È festa grande, è festa doppia. Perché in un’Italia che riscopre il tennis come passione collettiva, Jannik è diventato un simbolo. Di talento, di disciplina, di eleganza e determinazione.