Roma trattiene il fiato e poi esplode. Jannik Sinner è in finale agli Internazionali BNL d’Italia, al termine di una battaglia che aveva preso da subito la piega sbagliata, ma che il numero uno del mondo ha saputo raddrizzare con forza mentale, pazienza e il sostegno travolgente di un Centrale passato dalla sorpresa al delirio. Sotto di un set contro un Tommy Paul aggressivo e ispirato, l’altoatesino ha ribaltato l’inerzia di un match iniziato in salita, accedendo alla sua prima finale romana, che sarà un attesissimo scontro con Carlos Alcaraz.
“The greater the challenge, the greater the response”, dicono da quelle parti. E Tommy Paul, americano e competitivo fino al midollo, ha incarnato perfettamente quel motto. Il 6-1 con cui ha stordito Sinner nel primo set non è stato solo un parziale travolgente, ma un manifesto d’intenti: mettere sotto pressione il leader del ranking, non lasciargli tempo di costruire, costringerlo all’errore. La strategia, aggressiva e senza troppi fronzoli, ha funzionato: rovesci tagliati per spezzarne il ritmo, pressioni continue da fondo campo e un Centrale muto, come mai si era visto nei giorni precedenti. I numeri parlavano chiaro: 13 errori gratuiti per l’italiano, appena 2 vincenti. Un inizio da dimenticare, che rischiava di trasformarsi in un naufragio.
Ma Sinner non è tipo da perdersi. Né dalle condizioni pesanti del campo, già sofferte contro Cerundolo, né da un avversario in stato di grazia. Nel secondo set, senza farsi prendere dal panico, ha iniziato a ricucire: prima di servizio tornata efficace (80% di prime in campo), ritmo ritrovato, vincenti risaliti a quota 10 e un atteggiamento via via più convinto. Ha cominciato a venire a rete, a leggere meglio le soluzioni di Paul, a prendere in mano lo scambio. Così, con pazienza e carattere, ha infilato nove game consecutivi, travolgendo il rivale e ribaltando totalmente la trama della sfida.
Ma Paul non si è arreso. Scosso ma non battuto, è riuscito a risalire nel terzo set fino al 3-3, portandosi a servire per tenere ancora aperto ogni scenario. Proprio lì, però, ha mostrato il primo cedimento: un doppio fallo, arrivato nel momento in cui ogni dettaglio pesa, ha spalancato la strada a Sinner. È stato il segnale: da quel momento, l’azzurro non ha più guardato indietro. Ha fallito due match point sul servizio dell’americano, ma è rimasto saldo, aspettando il momento giusto. E quel momento è arrivato: un dritto di Paul finito lungo, un urlo liberatorio, e il Centrale in piedi a celebrare la venticinquesima finale ATP del campione azzurro.
È la ventiseiesima vittoria consecutiva per Sinner, la più importante sul suolo italiano. La ventisettesima potrebbe valere molto di più: la coppa e, soprattutto, una sfida che profuma già di storia. Alcaraz lo aspetta. Roma, il tennis e il mondo intero pure.