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Dieci anni di cultura libera e popolare sul mare di Roma: Teatri d’Arrembaggio, un decennio di resistenza creativa

Chiara Becchimanzi

C’è una marea che ogni estate torna ad agitare le coste di Ostia, ma non è fatta di sabbia e sale. È un’onda culturale, popolare e trasversale che da dieci anni porta sulla riva del litorale romano spettacolo, riflessione e poesia. Si chiama Teatri d’Arrembaggio – Piraterie, Incanti e Castelli di Sabbia, e quest’anno celebra il suo primo decennio di vita con un’edizione speciale, in programma dall’11 luglio al 3 agosto al Teatro del Lido di Ostia, sempre a ingresso gratuito.

Nato come un atto di pirateria artistica e trasformato nel tempo in un presidio culturale permanente dell’estate romana, Teatri d’Arrembaggio ha all’attivo oltre 200 eventi gratuiti e quasi 15.000 spettatori, imponendosi come uno degli appuntamenti più attesi sul litorale. In una stagione in cui Ostia si propone per la candidatura a Patrimonio Unesco, il festival torna a ribadire il proprio ruolo: dare voce a una comunità composita e appassionata attraverso linguaggi artistici plurali, accessibili, coraggiosi.

Quella del 2025 è un’edizione che guarda avanti ma con la forza dell’esperienza. Tra i protagonisti più attesi spiccano la maestra internazionale del Teatro dei Piedi, Laura Kibel, e la stand-up comedian Chiara Becchimanzi, ormai nome imprescindibile della scena comica italiana al femminile. Accanto a loro, voci nuove e affermate come Nathan Kiboba, già volto noto de Le Iene, e Max Paiella, trascinante autore e comico di Radio 2 Il Ruggito del Coniglio. Non mancano poi i vincitori del Premio Satira Forte dei Marmi, Horea Sas e Yoko Yamada, insieme a Luisa Borini e molti altri artisti.

Il cuore pulsante della manifestazione resta la sua struttura tripartita, che suddivide gli eventi in Piraterie, inCanti e Castelli di Sabbia, offrendo ogni settimana momenti di teatro, laboratori e spettacolo dal vivo. I venerdì sera sono affidati alle Piraterie, che quest’anno offrono uno sguardo sull’Italia contemporanea tra comicità e impegno civile: dai testi taglienti di Mattia Torre e Massimiliano Bruno, al burlesque ironico e raffinato di Giulia Nervi, Jolie Tease e Chiara Becchimanzi, fino al monologo generazionale di Luisa Borini, premiato nel circuito teatrale nazionale.

La stand-up comedy si conferma uno dei perni del festival. A Teatri d’Arrembaggio non si viene per ridere di banalità: si ride dell’Italia che cambia, si riflette su temi urgenti come razzismo, identità e appartenenze. Così, il palco del Teatro del Lido accoglierà il talento interculturale di Horea Sas e Yoko Yamada, il carisma di Nathan Kiboba e l’ironia tagliente di Monir Ghassem, con monologhi che mescolano autobiografia, politica e satira, in un affresco comico che restituisce la complessità del presente.

Le domeniche pomeriggio sono invece il regno degli inCanti, dove il Teatro Ragazzi trova la sua massima espressione. Si comincia con Laura Kibel e il suo best of di micro-drammaturgie animate dai piedi, per proseguire con Max Paiella che guiderà il pubblico in un viaggio sonoro tra le fiabe popolari italiane, passando per Plutone e Proserpina della compagnia Divisoperzero e concludendo con Ciurma – pendagli da forca dei Sea Dogs, un inno alla libertà attraverso l’immaginario piratesco.

A completare la proposta, i Castelli di Sabbia, laboratori pensati per le nuove generazioni ma capaci di coinvolgere anche i genitori. Quattro domeniche, quattro appuntamenti pensati per stimolare creatività e partecipazione: si va dalla musica e body percussion di “Cantando Rodari” con Livia Cangialosi, al riciclo artistico con Sandra Fabbri, ai giochi investigativi di Luca Tebaldi fino al teatro partecipativo firmato Sea Dogs.

Tutto questo è reso possibile grazie al lavoro della compagnia Valdrada, ideatrice del progetto, con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Teatri d’Arrembaggio è infatti vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365 – Cultura tutto l’anno, e si conferma un modello virtuoso di gestione culturale, inclusivo e sostenibile, capace di coniugare qualità artistica e accessibilità.