Dal Giardino Nomentato a Talenti, il nuovo piano del traffico paralizza la periferia nord-est di Roma tra code infinite, autobus in ritardo e cittadini esasperati
Il cuore della periferia nord-est di Roma è stato travolto da un cambiamento improvviso che ha alterato radicalmente la quotidianità di migliaia di residenti. La chiusura di circa trecento metri di carreggiata a doppio senso su via Nomentana, all’altezza di San Basilio, ha generato un vero e proprio effetto domino sul traffico, trasformando la zona in un imbuto senza vie di fuga. La strada principale è stata ridotta a senso unico verso il centro, obbligando gli automobilisti diretti al Grande Raccordo Anulare a percorrere un chilometro di deviazioni interne, tra semafori ravvicinati e incroci congestionati. Il risultato è un quartiere che da oasi residenziale si ritrova oggi a vivere come una gigantesca rotonda soffocata dai gas di scarico.
I residenti di Giardino Nomentato parlano di un cambiamento epocale che ha stravolto abitudini consolidate. Fino a poche settimane fa la zona era percepita come vivibile e verde, adatta a famiglie e attività commerciali di prossimità. Oggi, invece, dalle prime ore del mattino fino a sera inoltrata, le strade secondarie sono intasate da un serpentone di auto in coda, costrette a fare un giro tortuoso tra due semafori in appena mille metri. I pedoni lamentano un peggioramento drastico delle condizioni di sicurezza: attraversare le strade di quartiere è diventato un azzardo, con auto e bus che si riversano in carreggiate non progettate per simili flussi.
L’impatto non si ferma qui. Anche le linee del trasporto pubblico hanno subito pesanti rallentamenti. Il Cotral, diretto verso Mentana, è costretto a deviare lungo il percorso interno accumulando ritardi che si riflettono sull’intera tratta. Il bus 343, che negli ultimi anni aveva garantito una frequenza soddisfacente dopo il passaggio a Troiani, oggi è tornato a essere un’incognita per i pendolari: l’attesa media sfiora la mezz’ora. In un quartiere che fa grande affidamento sul trasporto pubblico, i disagi si moltiplicano, rendendo i collegamenti meno affidabili e la qualità della vita sempre più precaria.
Le proteste si sono fatte immediate e corpose. «Una vergogna!», tuona uno dei residenti, denunciando l’impossibilità di vivere con le finestre aperte: «Dalle otto del mattino alle nove di sera bisogna tenerle chiuse per lo smog che si accumula. Se lo scopo era ridurre gli incidenti, bene la rotonda, ma riaprite la Nomentana a doppio senso!». Un grido che trova eco tra i commercianti, molti dei quali segnalano cali di clientela a causa della difficoltà di raggiungere i negozi.
A rendere la situazione ancora più delicata si aggiunge lo spettro dell’imminente riapertura delle scuole. Con il ritorno delle famiglie in città e la ripresa della mobilità scolastica, il rischio è che il traffico già al collasso si trasformi in paralisi permanente. I quartieri limitrofi, da Talenti a San Basilio, avvertono già le conseguenze con code estese che si propagano anche oltre l’area interessata dal provvedimento.
Di fronte alle proteste crescenti, l’amministrazione capitolina si trova ora a un bivio. Da un lato la necessità di garantire maggiore sicurezza stradale in un tratto della Nomentana che negli anni è stato teatro di incidenti, dall’altro l’urgenza di non sacrificare la vivibilità dei quartieri coinvolti. Fonti vicine al Campidoglio parlano di possibili correttivi da introdurre nelle prossime settimane, mentre i comitati cittadini annunciano iniziative di mobilitazione per riportare l’attenzione istituzionale su un problema che rischia di diventare una delle principali emergenze urbane della stagione autunnale.
