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Lazio – Torino 3-3, rigore al 103′: Cataldi salva la lazio

foto: Andrea Staccioli/INSIDEFOTO

All’Olimpico un pareggio pirotecnico tra emozioni, errori e contestazioni: doppietta di Cancellieri, finale da brividi con Cataldi glaciale dal dischetto al 103’ minuto

Non c’è tregua all’Olimpico, solo fiato sospeso e cuore in gola. Una serata di passione, rabbia e redenzione quella che ha visto la Lazio aggrapparsi al 3-3 contro il Torino con un rigore di Cataldi al 103’, quando il tempo sembrava già inghiottito dall’incredulità. Un match dai mille volti, che ha alternato dominio, paura e speranza in un intreccio di emozioni degno di un romanzo sportivo. Da una parte Sarri che lotta contro un’infermeria piena e un ambiente scosso dalle contestazioni, dall’altra Baroni, ex biancoceleste, a un passo da un successo che avrebbe potuto salvargli la panchina granata.

Il primo tempo è un concentrato di caos e talento. Il Torino parte meglio e al 16’ Simeone gela la Curva Nord, colpendo per la seconda volta di fila nello stesso stadio e nella stessa porta, come già fatto contro la Roma. Ma la reazione della Lazio è furiosa e trova in Matteo Cancellieri il suo eroe inatteso. Tra il 23’ e il 40’ il giovane romano ribalta il mondo: prima con un sinistro potente che piega le mani a Israel dopo un contropiede fulmineo, poi con un capolavoro tecnico sulla destra, tacco per portarsi palla sul sinistro e conclusione perfetta. Due gol che raccontano la voglia di riscatto di un ragazzo rimasto a Roma solo per il blocco del mercato, ma oggi rinato come simbolo dell’orgoglio biancoceleste. Il Torino, dal canto suo, mostra le solite falle difensive che ne fanno la peggior retroguardia della Serie A.

Nella ripresa la tensione sale, il ritmo resta forsennato. Gli spalti si infiammano ancora contro i presidenti: “Lotito vattene” e “Libera la Lazio” da una parte, cori contro Cairo dall’altra. Al 73’ arriva il pareggio del Toro: cross di Nkounkou e Adams anticipa tutti per il 2-2. Poi l’epilogo da cinema: al 93’ Coco, già protagonista in negativo, incorna di testa per il 3-2 granata. Sembra finita, ma il destino ha ancora un colpo da offrire. Al 96’, Dembelé si addormenta in area, Noslin gli ruba il pallone e viene steso proprio da Coco. L’arbitro consulta il Var, concede il rigore e Cataldi, freddo come il ghiaccio, realizza al minuto 103 il gol che congela l’Olimpico e regala un punto insperato ai biancocelesti.

In classifica, però, cambia poco. La Lazio resta impantanata a metà classifica, lontana dalla zona Europa, e Sarri deve approfittare della sosta per recuperare energie e uomini. Otto gli indisponibili, troppi per mantenere continuità di gioco e risultati. Il Torino, invece, resta nel limbo, con Baroni a rischio esonero e De Rossi pronto in caso di svolta. Il pareggio serve a entrambi solo per guadagnare tempo, ma non per cancellare i problemi strutturali che pesano come macigni.

Per i tifosi biancocelesti è stata una serata di sofferenza e passione. La Curva Nord, nonostante la contestazione feroce verso Lotito, ha sostenuto la squadra fino all’ultimo secondo, esplodendo al rigore di Cataldi come se fosse un gol scudetto. Cancellieri è l’uomo copertina, simbolo della speranza di una Lazio che non vuole arrendersi al destino. Ora la sosta servirà a rimettere insieme i pezzi, ma resta nell’aria un senso di fragilità e di battaglia continua, dentro e fuori dal campo.

Curiosità e numeri: è il primo 3-3 stagionale per la Lazio, che non segnava tre reti in casa da aprile. Cancellieri raggiunge quota tre gol in due partite, miglior inizio della carriera in Serie A. Cataldi non segnava dal dischetto dal 2022. Per il Torino, 18 gol subiti in sette gare: difesa più battuta del torneo. Nel finale, recupero record di 13 minuti: mai accaduto all’Olimpico in era moderna. E sì, si parla davvero di una benedizione in arrivo per la squadra, come sussurrano a Formello: superstizione o fede, tutto fa brodo quando la fortuna scappa via così.