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L’albero di Natale dei Romani con i doni della FAO

foto: Alberto Alberti

Piazza Venezia

Piazza Venezia, a differenza dell’erede spelacchio, l’abete alto 23 metri, è della specie Normandiana, che garantisce una maggiore pienezza delle fronde e quindi, una migliore resa estetica. E’ arrivato dall’azienda florovivaistica Gamma verde di Mariano Comense, nel comasco. Pagato dal Comune di Roma per 169mila euro.

Via del Corso

Quest’anno con i preparativi verranno sistemati 17 pacchi giganti, nell’aiuola di piazza Venezia. È il frutto di una partnership avviata con la Fao. I pacchi simboleggiano i 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile che l’Organizzazione internazionale delle Nazioni Unite intende perseguire, priorità globali come Fame Zero, Azione per il Clima e Uguaglianza di Genere.

 

Piazza San Pietro

Mentre l’albero di Natale del Vaticano alto 28 metri, arriva da Andalo, in Trentino, nel comprensorio Dolomiti Paganella, il maestoso abete rosso o peccio (Picea abies). L’albero proviene dalla Gestione Forestale Sostenibile del Gruppo Territoriale PEFC Trentino certificata. La Delegazione trentina curerà anche le relative decorazioni con addobbi sferici in legno. Il Governatorato, come di consueto, per tramite della Direzione delle Infrastrutture e Servizi curerà l’illuminazione con un impianto a led a basso consumo energetico. Resterà accanto al presepe fino al 9 gennaio 2022 .Una tradizione che prosegue da quattro decenni, iniziata nel dicembre 1982 con Giovanni Paolo II. Quello di quest’anno è dunque il quarantesimo albero che i fedeli potranno ammirare, accanto al presepe, nella piazza più nota della cristianità.