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Pfizer in ritardo. La preoccupazione di D’Amato

Alessio D'Amato

Alessio D'Amato

foto: Marco Contorno

Come nella campagna antinfluenzale anche Pfizer annuncia ritardi.

Era già successo recentemente poco più di un mese fa con la campagna antinfluenzale. qualche giorno fa la casa farmaceutica statunitense ha annunciato un ridimensionamento delle quantità delle dosi di vaccino anti SARS-Cov-2 destinate all’Italia. Di recente era già successo con i vaccini antinfluenzali, in questa stagione per la crisi pandemica entrati anch’essi nel complesso protocollo sanitario creato per far fronte alla pandemia, creando smarrimento, critiche e polemiche nelle relazioni sociali di gran parte della popolazione.

In particolare nel lazio, secondo i comunicati della Pfizer dovrebbero giungere in Italia circa 165.000 dosi in meno rispetto a quanto previsto, 12.000 in meno nella sola Regione Lazio.

La preoccupazione dell’Assessore regionale alla Sanità

La preoccupazione dell’Assessore alla Sanità regionale, Alessio D’Amato, è lecita: “Sicuramente siamo un po’ preoccupati e questo rallentamento non aiuta perché eravamo pronti a fare il salto di qualità con diecimila vaccinazioni al giorno. Con queste dosi potremo fare la metà“. Ed una drastica riduzione del 50% di quanto preventivato non è affatto banale, in un momento in cui i cittadini aspettano pazientemente il loro momento per fare la vaccinazione.

Ma ancora le notizie sonoincerte, si susseguono su comunicati stampa, ma non sull’effettivo arrivo delle dosi. Solo con l’arrivo delle nuove scorte di vaccino previsto nella giornata di domani, si avranno cifre reali sull’effettiva entità della riduzione delle dosi e sul rispetto dei tempi di consegna. D’Amato aggiunge “Dipende da quando Pfizer ritarderà nella consegna delle dosi. Dicono una settimana, vediamo…”.

Iniziate le vaccinazioni sugli ultra ottantenni ospedalizzati

Mentre il personale sanitario si appresta a fare la seconda dose che li renderà immuni per qusta stagione ai ceppi virali conosciuti della SARS-Cov-2, il virus che porta ad ammalarsi di COVID-19, è iniziata l’inoculazione della prima dose per i pazienti ultra ottantenni ricoverati presso strutture sanitarie (ospedali, cliniche, RSA) che dopo 21 giorni ripeteranno la vaccinazione con la seconda dose completando così l’immunizzazione. Si tratta quindi della partenza del secondo step operativo previsto dalla time-line sanitaria.

I numeri delle rilevazioni dell’Ordine Provinciale dei Medici

Ma se gli operatori sanitari pubblici sembrano procedere nella vaccinazione, il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Roberto Magi, si pone interrogativi sui medici che non operano direttamente nelle strutture pubbliche. L’Ordine provinciale del Medici infatti ha realizzato un modulo elettronico di accredito per la vaccinazione prioritaria per i medici iscritti e di questi circa 7.000 professionisti non rientrerebbero nei piani di vaccinazione regionale. Si tratta prevalentemente, secondo il Presidente Magi, di liberi professionisti che operano in regime privato o comunque senza contratti diretti con ASL ed ospedali pubblici.

La verifica delle dosi

Domani o al più tardi martedì mattina, con l’apertura di quanto giunto dalla Pfizer, si avrà la certezza circa le esatte quantità di dosi inviate dalla casa farmaceutica americana. L’assessore D’Amato ha comunque previsto una scorta del 30% delle prime consegne che serviranno a compensare nell’immediato, le carenze faccinali per le prossime due settimane. Queste scorte, da quanto si apprende, riguarderanno sia il personale sanitario che i pazienti ultra ottantenni in regime di ricovero. Per avviare il programma relativo che riguarderà i cittadini ultra 80enni non ospedalizzati, la regione conta di ricevera almeno 70.000 nuove dosi. Il rallentamento delle vaccinazioni allo stato attuale, riguarderà il numero di nuovi vaccinati alla prima vaccinazione nei prossimi giorni che a cascata si protrarrà sulle altre categorie di persone da vaccinare nei prossimi step.