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Spezia-Roma 0-2. 2023 magico per Mou, ora è quarto

foto esterna: AS Roma

Le reti di Abraham ed El Shaarawy regalano un’altra vittoria ai giallorossi

Riccardo Cotumaccio

Il 2023 sorride alla Roma. Gli uomini di Mourinho vincono ancora e stavolta lo fanno a La Spezia, nonostante le polemiche legate al caso Zaniolo.

La squadra ospite, priva di Pellegrini – in panchina per acciacchi – scende in campo con un 3-4-2-1, con Matic al fianco di Cristante in mediana ed El Shaarawy partner di Dybala alle spalle di Abraham. Verso la conclusione di un primo tempo piuttosto combattuto, ci pensa El Shaarawy a sbloccare il match al minuto 45: Dybala scappa via alla difesa ligure e si invola verso la porta avversaria ma, con grande altruismo, preferisce servire il ‘Faraone’, il quale segna da due passi e porta in vantaggio i capitolini. Nella ripresa la Roma parte fortissimo e al 48′ Abraham sigla la rete del definitivo 0-2 in seguito a una grande giocata solitaria.

Paulo Dybala continua a essere decisivo. L’argentino ha fornito l’assist ad El Shaarawy per il momentaneo 0-1 della Roma in casa dello Spezia. Come riportato dal sito che si occupa di statistiche, l’attaccante ha preso parte a ben 10 reti (7 gol e 3 assist) in 13 partite di Serie A dal suo arrivo nella Capitale, diventando il nuovo acquisto giallorosso più veloce a raggiungere questo traguardo a partire dalla stagione 2004/05.

Dopo il triplice fischio, José Mourinho ha richiamato la squadra per salutare il centinaio di tifosi in tribuna, residenti a La Spezia e in regione, prima di rientrare negli spogliatoi. Per la Roma si è trattata della prima trasferta senza i tifosi presenti nel settore ospiti dopo il divieto imposto dal Viminale, conseguente a quanto accaduto sull’A1 con gli ultras del Napoli.

Dichiarazioni di Mourinho a fine partita

Per gestione, è stata forse una delle partite più belle della stagone. Come ha letto questa gara?

“L’ho sentita un po’ così. Ovviamente il 2-0 è sempre un risultato aperto. Noi abbiamo avuto un’esperienza negativa l’anno scorso con la Juventus e quest’anno l’esperienza positiva con il Milan: con due gol di differenza la partita non è mai chiusa.

Però sì, è vero, dalla panchina ho avvertito questa tranquillità, abbiamo gestito bene il gioco, abbiamo gestito bene il possesso palla e sono state fatte bene anche le transizioni.

In questo senso, è stata una partita tranquilla, in uno stadio dove non è mai facile e contro un avversario potenzialmente difficile. Però, siamo stati noi bravi a trasformare questa partita, trasmettendoci la sensazione che fosse in controllo”.

Ci spiega cosa è successo a Zaniolo?

“Il direttore ha parlato e per me ha parlato bene. L’importante è che abbiamo vinto la partita, l’importante è che abbiamo fatto un bel gioco di squadra, e dopo vediamo quello che succede. Io ho la mia opinione, la mia sensazione, ed è che il 1° febbraio lui sarà qua. Però il mercato è aperto ed esiste la voglia obiettiva di Nicolò di andare via. Io la sento così”.

Se dovesse fare un passo indietro, lo accoglierebbe a braccia aperte?

“Quale passo indietro?”.

Lo ha detto lei: ha manifestato la voglia di andare via.

“Sì, ha manifestato la voglia di andare via, però non significa che andrà via. Anche a me oggi piacerebbe stare a Londra a cena con la famiglia e sono qua (ride, ndr”.

Perché ha questa sensazione?

“Perché Nicoló è un giocatore importante, Nicoò ha una valore importante di mercato e le cose che sono sul tavolo sono impossibili da accettare per la Società. Di solito, quando esiste la voglia grande di un giocatore di andare via, questa voglia è accompagnata da un’offerta importante, difficile da rifiutare. Non c’è niente, o poca cosa. Per questo, la mia sensazione è che il 1° febbraio sarà qua”.

E dal 1° febbraio come si gestirà questa cosa?

“Come si gestisce? Chi lavora e merita di giocare, gioca. Chi lavora meno e non merita di giocare, non gioca. Qualche volta si commettono delle ingiustizie, come oggi ho fatto io, avendo tanta gente che lavora tanto per giocare, però ho deciso di non impiegarla. Cerco di fare sempre il meglio per la squadra. Lo faccio dal primo giorno, e fino al mio ultimo giorno cercherò di fare quello che io penso che sia meglio per la squadra. Se il 1° febbraio Zaniolo sarà qui con noi, sarà un giocatore in più”.

Ma lei si è speso sempre tantissimo per Zaniolo. Lo ha difeso tante volte. Un allenatore è deluso…

“Ho un ottimo rapporto con lui, a dire il vero. Ho sempre cercato di aiutarlo e lui mi ha sempre contraccambiato con un sforzo grandissimo. Per questa ragione, anche quando la gente si aspetta più gol o più assist o più gioco, io difendo sempre chi dà tutto per me, per la mia squadra.

Sarò sempre al fianco di Zaniolo. In questo momento, lui vuole andare via ed è una cosa che io devo accettare. Però, dov’è la proposta? Dov’è la proposta accettabile per la Roma, che possa dare una conseguenza alla nostra rosa? Perché se Nicolò va, qualcuno deve venire.

E se Nicolà va a fare sei mesi, anche se può essere un campionato bello, però non va lì in cambio di niente, perché questa è una situazione inaccettabile. E mi dispiace che in questa storia sembra che Tiago Pinto esca come il cattivo: non è il cattivo della storia, cerca di difendere gli interessi della Roma”.

Lei ha detto: “Se va, qualcuno deve venire”: in quel ruolo o in qualche altro reparto? E in quella posizione, come vede Solbakken?

“In questo momento non penso a questa cosa: non perdo tempo, perché non mi sembra una cosa che succederà. Onestamente, escono dei nomi… Ho visto già Deulofeu e di Ziyech: noi non pensiamo a nessuno, perché onestamente penso che non succederà niente.

Quanto a Solbakken, ha bisogno di tempo: giocava in una realtà diversa, si allenava in una realtà diversa, giocava in un sistema tattico completamente diverso. Ha bisogno di imparare da noi, a poco a poco. Ha giocato due minuti di due partite, non ha neanche toccato la palla. Sul 2-0 non voglio rischiare.

Se poi magari c’è un movimento difensivo, un blocco basso che lui non sa fare, e prendiamo gol.. Ma è un ragazzo con talento: con lui e con Volpato abbiamo grande talento lì. Stiamo bene. E poi abbiamo quel ragazzo lì, che gioca poco… Quel piccolino: Dybala (il mister scherza, ndr)”.

Quello che è successo alla Juventus apre ulteriori scenari Champions per la Roma?

“No, non voglio parlare di queste cose. Di queste cose si parla in tribunale. Io guardo la classifica, con la Juventus nella sua situazione di qualche giorno fa. Penso che oggi siamo a sei punti dalla Juventus.

Poi, se poi sarà riconosciuta colpevole, dovrà ovviamente pagare. E se la storia cambia, la storia cambia. Ma ora penso solo che stiamo facendo abbastanza bene e, che dopo il Mondiale, siamo tornati, abbiamo vinto delle partite, abbiamo pareggiato a San Siro in una situazione molto complicata per noi.

La squadra va benino. Sarà più difficile quando giocheremo tre partite a settimana, perché soffriremo di più”.

Tabellino

Spezia – AS Roma: 0-2

SPEZIA (3-5-2): Dragowski; Amian, Caldara, Hristov (45′ Esposito); Holm (12′ Ferrer), Bourabia (55′ Kovalenko), Ampadu, Agudelo, Reca (79′ Moutinho); Gyasi, Verde (45′ Maldini).

A disposizione: Marchetti, Zovko, Dido, Cipot, Moutinho, Sala, Cipot, Beck, Ferrer, Ekdal, Strelec, Kovalenko, Maldini, Zurkowski, Esposito, Krollis.

Allenatore: Gotti.

ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Celik, Cristante (93′ Camara), Matic, Zalewski; Dybala (85′ Belotti), El Shaarawy (70′ Bove); Abraham (93′ Solbakken). Allenatore: Mourinho.

A disposizione: Svilar, Boer, Kumbulla, Spinazzola, Viña, Bove, Camara, Pellegrini, Tahirovic, Belotti, Shomurodov, Volpato, Solbakken.

Arbitro: Sozza Assistenti: Cecconi – Bercigli Quarto uomo: Pezzuto VAR: Fabbri AVAR: Manganiello

Marcatori: 45′ El Shaarawy (R), 49′ Abraham (R)

Ammoniti: Bourabia (S), Caldara (S), Nuno Santos (R), Foti (R), Reca (S), Celik (R)

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