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Decenni di musica a Roma dalla voce di un protagonista

Concerto Primo Maggio

Concerto primo maggio 2017

foto: Marco Contorno

Bondini e la sua banda di Roma Sport Spettacolo mi chiedono un ricordo di decenni di musica a Roma, dai tempi della mia giovane scapigliatura tra Via Garibaldi ’68 e Auditorium anni 2000.

Me lo chiedono a poche ore dall’ inzio dell’ ennesimo assurdo ricco e orrido barnum del golem nazionalpopolare Santoremo: una roba che ci fa vivere e perseguita dalla notte dei tempi, da “grazie dei Fior” della Pizzi agli scazzi trash Morgan-Bugo e un “direttore artistico” (sic) a nome Amadeus (povero Mozart).

Ebbene, a volo d’uccello rivedo i festival rock e prog nei parchi con decine di migliaia di noi felici nell’erba; le Feste de L’Unita’ nazionali li’, proprio li’ dove oggi sorge l’Auditorium e dove 10 anni dopo venne eretto il Tenda Pianeta, (mentre il Tenda a Strisce sorse a due passi dall’Eur), pieni per un decennio ogni sera di pop e rock marca Zard.

Rivedo con nostalgia la piccola ma gloriosa tendina di Carlo Molfese di fronte all’Olimpico, dove ci vedevo i primi recital di Proietti e il Dalla di Roversi. Riscorgo l’enorme cortile del Testaccio, ex Mattatoio, dove passo’ di tutto, ivi compreso James Brown. E il Palaeur col suo tremendo rimbombo, dove abbiamo visto tutto, persino i Rolling; e la scomoda ma pittoresca scalinata del Colosseo quadrato dove nelle estati romane suonava Bob Dylan. E lo stadio Flaminio oggi in rovina, che echeggiava delle serate con il “Boss”?

E il velodromo dove per Borgna cantavo anch’io, magari prima di Bindi, Paoli ed Endrigo? Ma non scordo nemmeno Caracalla, e i giardini di Castel S, Angelo, e di S. Paolo e le decine di feste popolari del PCI che negli ultimi venti anni son diventate magari alla Casa del jazz, festicciuole povere e polverose di un PD sempre piu’ incapace di reggere il passo della grande tradizione che fu di Berliguer.

Eeeh si, amici, in mezzo secolo il vostro Bassignano detto Bassigna, poi Bassinger e oggi più semplicemente Bax… è invecchiato male, come male hanno vissuto culturalmente e musicalmente gli artisti e gli operatori culturali come lui passati da folle fasti e concertoni… a bar pub discoteche che non ricordano certo più il Piper o il Titan.

Insomma amici. Voi di Roma Sport Spettacolo mi avete costretto in poche righe, a ricordare incredibili giorni di civiltà e grande musica, facendomi ancor piu’ nostalgico di un’epoca irripetibile fatta di sindaci come Argan e Petroselli e di geni come Renato Nicolini.

Cosa e’ rimasto di essa? Assolutamente nulla. Una manciata di tristezza..