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Nascono i Campus Estivi Paralimpici

foto: Simone Corbetta

Presentata, durante la conferenza stampa tenutasi alle ore 11.00 di oggi 7 giugno 2022 presso la sede di Roma del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) in via Flaminia Nuova 830, la prima edizione dei Campus Paralimpici Estivi in programma dal 13 giugno al 4 luglio 2022.

Il 13 giugno sarà la giornata d’esordio per la prima edizione estiva dei Campus Paralimpici; un progetto nato dall’iniziativa del Comitato Italiano Paralimpico con l’obiettivo di avvicinare al mondo dello sport sempre più giovani con disabilità del nostro Paese. La manifestazione, gratuita, è rivolta infatti ai giovani, dai 6 ai 25 anni, con disabilità fisiche, intellettive e sensoriali alla prima esperienza nel mondo dello sport.

Sono quattro le città italiane che ospiteranno i Campus Paralimpici, da nord a sud: Lignano Sabbiadoro (centro Bella Italia), Roma (Centro di Preparazione Paralimpica), Bari (Centro Sportivo Cus) e Messina (Centro Sportivo Cus).  Il supporto fornito dalle Federazioni Sportive Paralimpiche e dalle Federazioni Sportive Nazionali Paralimpiche garantirà ai partecipanti la possibilità di cimentarsi in 21 discipline, suddivise in base alla location prescelta e al tipo di disabilità, ed inoltre, l’occasione di pernottare nella struttura ospitante in modo da poter vivere una vera e propria full immersion sportiva.

Si contano già più di 300 ragazzi iscritti alle manifestazioni promosse dal Comitato Italiano Paralimpico, con un’età media di 13 anni: il 40% di questi con disabilità intellettiva, un altro 40% con disabilità fisiche ed il restante 20% con disabilità sensoriali. Il calendario dell’evento prevede una settimana, dal 19 al 26 giugno, dedicata alla disabilità intellettiva in tutte le location, ad eccezione di Bari (dal 12 al 19 giugno). La settimana che va dal 26 giugno al 3 luglio, invece, sarà dedicata alle disabilità fisiche e sensoriali.

 

Le dichiarazioni

“Siamo orgogliosi di poter annunciare l’inizio di questa iniziativa che ha l’obiettivo di avvicinare allo sport paralimpico tanti giovani con disabilità del nostro Paese, di allargare la base dei praticanti. Questo straordinario evento si unisce e va a rafforzare l’attività ordinaria di avviamento allo sport che quotidianamente portiamo avanti, come Ente, in tutto il territorio nazionale. Vogliamo dare una risposta concreta alla crescente domanda di sport, abbattendo gli ostacoli che ancora oggi impediscono a tante persone con disabilità del nostro Paese non solo di praticare un’attività sportiva, ma anche solo di provare una disciplina sportiva. È importante per noi fornire alle persone con disabilità l’idea di un percorso e diffondere l’idea di sport come strumento di benessere, inclusione ed integrazione. Stiamo lavorando su un maggior coinvolgimento delle Università italiane, vogliamo intercettare i tanti ragazzi disabili che ne fanno parte e avvicinarli al nostro mondo. Inoltre, stiamo già pensando ed immaginando dei campus invernali, con lo scopo di dare continuità a questo tipo di progetti”. Questo quanto dichiarato da Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

Ha preso parte alla conferenza stampa anche Giada Rossi, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016 nella disciplina del tennistavolo, che sarà presente durante la manifestazione nella location di Lignano Sabbiadoro. Queste le sue parole: “Per me è un onore mettere a disposizione la mia esperienza di vita. Si tratta di una bellissima iniziativa, è importante realizzare dei campus dove creare unione e poter sperimentare diverse discipline ma soprattutto dare una possibilità concreta di trovare una strada da seguire a tanti ragazzi disabili. Sarà bello poter incontrare tanti giovani e cercare di restituire quello che ho ricevuto dalla mia carriera”.

Infine Stefano Travisani, medaglia d’argento di tiro con l’arco alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, ha aggiunto:“La creazioni di questi Campus Paralimpici è una grandissima opportunità per scoprire il proprio talento nascosto, un po’ come è successo a me quando dopo l’incidente ho avuto la possibilità di prendere in mano un arco. Lo sport è stato il mezzo con il quale sono riuscito a rialzarmi, spero che da questi Campus possano nascere i campioni del domani. Negli incontri che ho avuto con i ragazzi mi sono reso conto di quanto le strutture in Italia siano carenti, sia dal punto di vista architettonico sia da quello del personale, e di quanto la reale differenza la facciano le persone che si incontrano nel percorso”.

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