foto: Alberto Alberti

Rocca Priora, il comune più alto dei Castelli Romani, ogni anno festeggia la primavera vestita di bianco. La fioritura del narciso è un intenso spettacolo della natura che si concentra in pochi giorni dell’anno, all’inizio di maggio. Un vero dono per queste valli incontaminate: si tratta di un fiore spontaneo, raro e profumatissimo, che qui esplode con una tale abbondanza da aver spinto la comunità a creare una festa popolare, la Festa del Narciso appunto, arrivata quest’anno alla 83esima edizione.

 

Roma, Rocca Priora quadri dedicati alla festa del Narciso

In particolare quest’anno è stata un’annata eccezionale. “Una maggiore fioritura del nostro splendido e raro fiore ci riempie di orgoglio”, dicono la sindaca Anna Gentili e la sua vice Carmen Zorani,“Siamo la culla di un patrimonio, a noi il compito di tutelare e promuovere la biodiversità di questa rara specie botanica: una specie protetta conservata in vallate integre”.

Il 15 maggio Rocca Priora ha vestito strade e fontane a festa per celebrare la giornata, ma ad omaggiare il narciso (che per legge va tutelato e non si può cogliere) sono stati altri fiori, di tutti i colori e varietà. Grande attrazione la fontana firmata dal maestro Benedetto Robazza che racconta la leggenda legata al fiore simbolo di Rocca Priora: quella di Narciso che si innamorò della sua immagine riflessa nelle acque del lago Regillo dove si lasciò annegare non potendo essere contraccambiato. Le ninfe trovarono in quel posto un bellissimo fiore bianco che chiamarono Narciso in onore del giovane.