Ciro Immobile in azione

foto: Redazione

Il punto di Italo Cucci su Lazio-Torino

Non faccio nomi ma voglio solo ricordare cosa succedeva tempo fa, a fine campionato, quando si vedevano partite a dir poco sospette. Non esistevano solo il premio a vincere e il premio a perdere messi a disposizione di quelle squadre che non avevano più interesse a vincere o a perdere: quando (raramente) beccavano corruttori e concussi scattavano denunce e squalifiche. Ma c’erano spesso quelli dell’ummaumma che il favore lo facevano gratis, come dire “volemose bene”.

Oggi mentre plaudiamo all’impresa del Cagliari – che senza interessi di classifica ma per puro spirito sportivo ferma il Milan inguaiandolo mentre cerca un posto in Champions – stupisce e allarma l’aggressione verbale di Urbano Cairo a Ciro Immobile perché ha giocato “col sangue agli occhi”. Conosco bene il presidente del Torino, ho capito anche dalla sua reazione alla denuncia di Ciro che s’è pentito (posso dirlo senza che s’offenda?) ma non ho intenzione di criminalizzarlo, perché ho visto e raccontato di peggio: avverto solo che ci vuol poco a distruggere un campionato già toccato dai problemi della pandemia e per questa sottoposto a giudizi non sempre equilibrati di cui è già stato vittima proprio Ciro nell’indecente sequenza di Lazio-Torino. Questa partita, rinviata fino al punto di collocarla nel finale di campionato, è davvero un atto che fa parlare di irregolarità e ha ragione di protestare il Benevento che l’ha subíta pagando con la retrocessione.

S’è giocato faticosamente, questo torneo che sta arrivando miracolosamente alla fine, e spiace che proprio da alcuni presidenti e dai loro collaboratori – per non dire dei media – siano fuggite voci di complotti. Nelle poche ore che mancano come si comporteranno le squadre che devono decidere il destino di Milan, Napoli e Juve? L’Atalanta dopo la sconfitta in Coppa Italia con il Milan sarà vogliosa di rivincita o arrendevole perché già qualificata per la Champions? E il Verona cercherà di far soffrire Napoli che offese Giulietta (“ è una zoccola” – cantarono i tifosi) o giocherà sereno? E il Bologna di Mihajlovic sarà demotivato o cercherà di cogliere ai danni della Juve l’unico vero successo stagionale? Invoco una volta di più la lettura di un piccolo prezioso libro: “L’arte di tacere” dell’Abate Dinouart.


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